Sottolineati il sovraffollamento, la carenza di personale e le condizioni igieniche precarie
Pollice verso dei radicali dopo la visita in via Barzellini
«Il carcere di Gorizia è in una situazione disastrosa e tra sovraffollamento, condizioni igieniche precarie e carenza di personale è decisamente peggio della Casa circondariale di Trieste».
Il verdetto è stato espresso dalla delegazione dei radicali italiani che, guidata dal consigliere regionale dello Sdi Giorgio Baiutti, ha compiuto nel primo pomeriggio di ieri una visita ispettiva nel carcere goriziano di via Barzellini che arriva dopo l'analoga iniziativa compiuta nel carcere del "Coroneo".
Gorizia è stata l'ultima tappa di una serie di visite in varie carceri italiane e della regione nell'ambito delle iniziative (tra cui lo sciopero della fame) attuate dal partito di Marco Pannella affinché, in tempi rapidi, venga discussa in sede parlamentare la Legge sull'indulto.
I radicali ritengono infatti che, constatata la situazione di sovraffollamento, degrado e illegalità delle carceri italiane, l'unica soluzione praticabile sia quella di un immediato "alleggerimento" degli istituti penitenziari per poi porre rimedio alle più urgenti riforme strutturali.
E il carcere di Gorizia, secondo Christina Sponza, segretario dell'associazione radicale Riformatori presidenzialisti che ieri ha partecipato alla visita in via Barzellini, rientra a pieno titolo nell'emergenza: «Ci siamo scontrati, negli scorsi giorni, con una direzione carceraria che non ci ha neppure concesso di consegnare volantini informativi da distribuire ai detenuti, permesso che ci è stato invece tranquillamente accordato nella casa circondariale di Trieste, Udine e Tolmezzo. Poi, l'ispezione ha offerto un quadro drammatico, con celle costruite per tre persone nelle quali sono stipati fino a otto detenuti, condizioni igieniche decisamente scarse con i servizi igienici "a vista" privi di porte e delimitati al massimo da un muricciolo, e poi pareti scrostate e fatiscenti. A Trieste le condizioni strutturali dell'edificio sono apparse migliori».
Insomma una situazione definita dai radicali «insostenibile e inaccettabile, ed è da sottolineare - ha proseguito Christina Sponza - che il 50 per cento dei detenuti sia in attesa di giudizio e cioè, fino a prova contraria, innocenti.
E se per i 60 detenuti rinchiusi nel carcere di Gorizia vivere in queste condizioni è un ulteriore e ingiustificabile aggravio della pena scontata con la privazione alla propria libertà, anche il personale carcerario è costretto a gestire una situazione di inadeguatezza numerica assoluta tanto che se succede di portare in ospedale d'urgenza un detenuto, a presidiare il carcere restano al massimo due o tre agenti a fronte di 60 detenuti. Così com'è attualmente, la casa circondariale di Gorizia è decisamente fuori dei parametri imposti dalle morme».
Piero Tallandini