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«Siamo in sei in una cella da tre Plastica sulle finestre, è un forno»

Testo: 

I DETENUTI
S’allungano i tempi per la realizzazione del nuovo carcere di Pordenone e i detenuti protestano. Una struttura, quella attuale, in piazza della Motta, che dovrebbe ospitare una sessantina di detenuti e in realtà, spesso, ne contiene molte di più. In questi giorni il leader del partito radicale, Marco Pannella, è alle prese con lo sciopero della fame per sostenere l’approvazione dell’amnistia e dell’indulto in parlamento.
Molte le lettere che arrivano a Pannella e ai radicali dalle carceri italiane, una è stata scritta da un detenuto ospitato a Pordenone. E’ R.D. il detenuto che ha scritto al leader radicale: «Qui siamo in sei persone in cella, mentre dovremmo essere in tre». E poi descrive i locali: «La cella è molto piccola, a noi manca veramente il respiro. Sulle finestre ci sono le plastiche che tolgono ogni visuale e non fanno entrare nemmeno un filo d’aria. Vi lascio immaginare – aggiunge R.D. – come stiamo soffrendo, senza contare che abbiamo solo tre ore d’aria al giorno e quel che resta dobbiamo trascorrerlo in questo forno a microonde».
Una situazione al limite del sostenibile, insomma, più volte denunciata non solo dai detenuti, ma anche dalla polizia penitenziaria e dai volontari che operano nella casa circondariale. Alcuni anni fa i detenuti avevano anche messo in scena una protesta, recentemente è intervenuto il vescovo monsignor Ovidio Poletto.
Quando la situazione pareva risolta, lo stop dall’Ue alla realizzazione del nuovo carcere i cui tempi sono destinati ad allungarsi ancora.

Data: 
Venerdì, 30 June, 2006
Autore: 
(e.l.)
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
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