Scontro tra radicali e "Famiglia domani" sui contributi concessi solo a coppie sposate
Fassetta: la Cdl difenda i valori. Leonarduzzi: retrogradi
UDINE. Muro contro muro tra cattolici e radicali sui contributi ai figli di coppie non sposate. da una parte Gianfranco Leonarduzzi che ricorda le battaglie di Loris Fortuna e denuncia «il rischio di un Friuli retrogrado», dall'altra l'associazione "Famiglia domani" guidata da Elvira Fassetta che denuncia le ambiguità a centro-destra sui tema degli aiuti ai neonati e ricorda alla cdl che Berlusconi, tra Udc e radicali, scelse i cattolici nel governo.
«Il dibattito sui contributi ai neonati riporta la nostra regione indietro nel tempo: togliere gli aiuti ai neonati che non appartengono alla famiglia cosidetta "tradizionalmente padana celodurista" significa andare contro il principio costituzionale espresso chiaramente all'articolo 3 della nostra costituzione». Gianfranco Leonarduzzi dei Radicali italiani torna alla carica del centro-destra regionale e della legge sulla famiglia che concede contributi solo ai figli delle coppie sposate.
«Il referendum del '74 - continua Leonarduzzi -. permise al nostro Paese di fare un significativo passo avanti in tema di laicità e di modificazioni del costume italiano. Secondo i radicali, è evidente che qualcosa è cambiato rispetto agli equilibri politici che la norma comporta, «tant'è che nel 2000 illustri esponenti leghisti e di Fi - continua Leonarduzzi - si batterono in prima commissione contro un provvedimento così discriminante. Si difendono i valori della famiglia, del fogolâr, e poi si scopre che questa crociata non è altro che un escamotage per alzare il prezzo dell'alleanza».
«Vogliamo sperare - continua Leonarduzzi - che nessuna ombra di confessionalismo, dopo le vittorie su divorzio e aborto si stenda sulla nostra regione. I radicali, dopo il successo della maratona oratoria dell'ultimo dell'anno, ritorneranno in piazza per sensibilizzare ed informare i cittadini friulani sulla nuova legge sulla famiglia regionale».
Sul tema interviene anche l'associazione "Famiglia domani" guidata da Elvira Fassetta: «Esprimiamo profonda delusione - spiega in una nota - e viva preoccupazione per la bagarre scaturita in seno alla Cdl per quelle che potrebbero essere definite posizioni oltranziste, liberal-massoniche e radicali anti-famigliari di alcuni esponenti politici». Secondo la Fassetta, «si segue la prassi dell'egualitarismo assistenziale - continua - che piace molto alla sinistra-stalinista, che si arroga un diritto che non gli è proprio: sostituirsi all'autonomia familiare e al diritto-dovere dei genitori, responsabili delle proprie scelte di vita, se costituire o meno una famiglia e come tale divenire soggetto politico».
La Fassetta si dice «sconcertata delle ambiguità sorte a centro-destra», che lasciano delusi «quanti avevao posto fiducia in una classe politica capace di proposte alternative alla sinistra». A questo proposito, la Fassetta ricorda che «il premier Berlusconi non ebbe dubbi, alla vigilia delle elezioni, su quali forze scaricare per formare una coalizione di governo: fra i cattolici dell'Udc e i radicali lasciò questi ultimi fuori, ritenendo i loro obiettivi in contrasto coi valori cristiani che intendeva difendere».