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8 senatori mancano all’appello

Testo: 

Ci sono ingiustizie che, in uno Stato di diritto, non possono essere ignorate. L’esclusione di 8 Senatori regolarmente eletti dagli scranni del Senato è un problema su cui deve essere continuamente portata l’attenzione di tutti e che costituisce una pregiudiziale, anche riguardo alla trattazione delle modalità di partecipazione al nuovo Governo Prodi. Questa, in sintesi, è la posizione della Rosa nel Pugno, che praticamente dal giorno successivo alla pubblicazione dei risultati definitivi delle elezioni ha iniziato la sua protesta, perché l’attenzione dell’opinione pubblica non si spostasse da questo problema di legalità. È per questo che abbiamo visto, o forse non visto ma sentito, Pannella in tribuna durante l’elezione del Presidente del Senato, che gridava “Viva la democrazia, Viva la Repubblica, mancano dei Senatori“. Lì, tutto spettinato e combattivo. Poco più che ignorato da Scalfaro che presiedeva le votazioni, e portato via di peso dall’aula. Deriso da alcuni senatori di An che gli urlavano “Dai, buttati…“.

E abbiamo visto i 18 deputati della Rosa nel Pugno non partecipare alle prime tre votazioni per il presidente della Camera, pur dando tutto il loro appoggio a Bertinotti. Ma perché tutto questo? Qual è esattamente la causa di queste proteste e di questa ennesima battaglia? È tutto spiegato molto chiaramente nel dossier che ha preparato la segreteria da presentare come esposto alle varie Corti d’Appello e Corti di Cassazione di cui il problema è di competenza. La legge elettorale prevede, chiaramente, che in quelle circoscrizioni dove la coalizione supera il 55% dei voti ci sia uno sbarramento del 3% per la presentazione dei senatori. E questo di fatto è quello che è successo. I partiti che non hanno superato il 3% non hanno avuto diritto ai Senatori. Non ci sarebbero discussioni se non fosse che in alcune regioni (Piemonte, Liguria, Abruzzo, Campania, Puglia…), non è stato superato il 55%.

Per tanto ci sono partiti che hanno ottenuto meno del 3% dei voti che avrebbero diritto ad avere rappresentanza al Senato. Si parla di 8 Senatori che spetterebbero: 4 alla Rosa Nel Pugno, 1 all’Udc, 1 a Dc-Psi, 1 all’Italia dei Valori e 1 a Insieme con l’Unione. Posti che, verosimilmente, dovrebbero essere sottratti a Ds, Margherita e Forza Italia. Si tratta di una questione di legalità. Inoltre se può avere un senso l’esclusione di un partito con voti inferiori al 3% in una coalizione con più del 55% dei voti, quindi una coalizione forte e un partito debole, un partito col 2,5% dei voti diventa decisivo nell’ottica di una maggioranza risicata. Sarebbe un atto di democrazia riconoscere questo.

Data: 
Lunedì, 15 May, 2006
Autore: 
di Virginia Fiume
Fonte: 
L'OPINIONE
Stampa e regime: 
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