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DOPO IL VOTO LA ROSA NEL PUGNO RILANCIA IL PROGETTO DEL PARTITO LAICO, SOCIALISTA, LIBERALE E RADICALE

Testo: 

Corre d'obbligo rispondere all'intervento di Gianfranco Leonarduzzi che da queste pagine ha affossato il progetto della Rosa nel Pugno partendo da un'analisi parziale e falsa dei risultati elettorali. Leonarduzzi arriva a sostenere che alla Rosa nel Pugno sono mancati i voti dei radicali che sarebbero finiti nel centro destra. A smentire tale affermazione è sufficiente constatare il tonfo delle liste "radicali salmonate" in tutta Italia e in particolare a Udine.

Nelle regioni dove i Radicali per le Libertà erano presenti e cioè al Senato hanno preso in tutto circa 7 mila voti, per l’esattezza 1351 in Puglia pari allo 0,06%, 3431 in Sicilia (0,132) e 2886 in Veneto (0,098). Pure a Udine non è andata meglio dove alle provinciali i radicali di Della Vedova hanno raccolto 731 voti, ovvero lo 0,22%, pur avendo avuto il sostegno di Marco Taradash, giornalista già a libro paga di Rete4, ritornato a Udine per sostenere Strassoldo.

Ora vengo al risultato della Rosa nel Pugno. Non nascondo che mi aspettavo qualcosa di più. Ma a due settimane dal voto sono da sottolineare tre punti.

Primo: finalmente torna una forte pattuglia laica e radicale in Parlamento, dopo 10 anni.

Secondo: siamo stati numericamente determinanti per l'Unione, sia alla Camera che al Senato.

Terzo: il progetto del Partito democratico può e deve confrontarsi e dialogare con gli "zapablairisti" della Rosa nel pugno.

Inoltre la Rosa nel Pugno è stata decisiva per l'alternanza e il successo elettorale della coalizione; è impegnata per un governo forte e sicuro guidato da Romano Prodi e rappresenta un'opportunità di rinnovamento della sinistra, sia sui diritti civili che sull'innovazione economica e sociale. E per queste stesse ragioni la Rosa nel Pugno prenderà parte al dibattito e alla discussione sul futuro Partito Democratico da costruire.

Intendiamo far pesare il peso della Rosa nel Pugno nella coalizione perchè vengano affrontati i temi cari anche ai liberali delusi dal centrodestra ormai dominato dalla linea Almirante-Fanfani.

Abbiamo aperto due ambiti dove sarà forte la presenza della Rosa nel Pugno. Da una parte diritti civili e laicità, e quindi libertà di ricerca scientifica, pacs e in generale laicità dello stato e dall'altra innovazione economica e sociale con l'abolizione degli ordini professionali e sostenendo la riforma Biagi accompagnando la flessibilità del mondo del lavoro con nuovi ammortizzatori sociali (indennità di disoccupazione).

I radicali, i socialisti si impegneranno nei prossimi mesi per rafforzare la Rosa nel Pugno ma allo stesso tempo perchè si crei anche una sinistra non oligarchica nel suo modo di funzionare, né tributaria verso i riti statalisti e assistenzialisti ma aperta al contributo di tutti i liberali con un metodo di partecipazione politica democratica, aperta e meritocratica.

Autore: 
STEFANO SANTAROSSA
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