Riporto l'intervento inviatomi da Elena Coiro,riconfermata cons. com.le di Pordenone, per chiarire il senso del suo comunicato stampa apparso "sminuzzato" dalla stampa locale e aprendo, a partire dal suo intervento, questo spazio di confronto sul nostro forum.
Invito gli utenti, radicali e non, a partecipare ad un dibattito che spero possa portarci ad un dibattito nel prossimo consiglio comunale a Pordenone.
Con l'occasione auguro un buon lavoro ad Elena, che ho sempre apprezzato in consiglio comunale, pur avendo su alcuni temi posizioni diametralmente opposte.
Stefano Santarossa
Da Coiro per Santarossa (13 aprile 2006)
Cercando in rete informazioni elettorali che mi riguardavano, sono capitata nel vostro sito , nel quale mi son trovato di fronte parte dell'articolo da me inviato al giornale. Poichè mi è apparsa tutta l'ambiguità di quella sezione così scelta dal cronista, ho creduto opportuno inviarvi l'intero articolo, così come l'avevo inviato al cronista. Spero sia cosa gradita, e fonte di chiarezza sulle mie posizioni, e non volevano essere offensive ma chiare da comprender per i lettori.
Elena Coiro
FAMIGLIA: non solo uno spot buono per tutte le elezioni
E’ alquanto diffusa l’opinione irriverente che “i voti non puzzano“ e pertanto sono i benvenuti da qualunque parte essi provengono.
Sarà per questo che, con l’avanzare della campagna elettorale, stiamo assistendo ad un pericoloso e fuorviante relativismo politico, che non può che disorientare l’elettore, già alle prese con un sistema elettorale differenziato tra rinnovo amministrativo e quello politico.
In buona sostanza, con l’approssimarsi del voto del 9 e 10 aprile, tutti sembrano divenire uguali, sostanzialmente più buoni, operano le stesse promesse, impegnano la loro propaganda sui medesimi temi fondamentali. Ci ritroviamo pertanto attoniti spettatori di una danza in cui da un lato c’è un sindaco uscente alla guida una coalizione marcatamente di centro sinistra, che da attento equilibrista è impegnato a smarcarsi da tematiche che possono indurre i moderati a prenderne le distanze, e che abbraccia temi sociali come la tutela della famiglia e delle giovani generazioni; dall’altro a candidate, ricomprese nella stessa lista civica che porta il suo nome, che lo sconfermano senza mezzi termini e che ripresentano, in modo assolutamente inequivocabile, la centralità delle politiche di sinistra, diametralmente opposte a quelle cosiddette moderate. Spero agli elettori non sia sfuggito un trafiletto, apparso alcuni giorni fa in un quotidiano locale, nel quale la candidata radicale Raffaella Powell dichiarava che, in caso di sua elezione, da subito si sarebbe prodigata per l’istituzione del registro e del riconoscimento delle unioni omosessuali. Franca e schietta la collega candidata, che non nasconde certo i propri orientamenti politici e gli obiettivi che vuole perseguire. C’è da chiedersi piuttosto quale posizione potrebbe assumere Sergio Bolzonello, qualora rieletto, di fronte ad una proposta deliberativa presentata dalla candidata Powell, e magari sostenuta dalla Sinistra Democratica, insieme ai Comunisti Italiani, ai Verdi e a Rifondazione Comunista, che proponesse l’abolizione d’ogni differenza tra il modello di famiglia basata sul matrimonio e sancita dalla costituzione italiana, ancora vigente per fortuna, e le unioni di coppie omosessuali, o che addirittura li rendesse totalmente sovrapponili.
Il tema della famiglia e della sua tutela è un tema serio, non uno slogan elettorale: non ci s’improvvisa difensori di un istituzione che nei fatti si conferma continuamente. La destra italiana, con l’ MSI prima e con Alleanza Nazionale ora, ha fatto della tutela della famiglia uno tra i valori fondanti, insieme alla dignità nazionale, al rispetto della sicurezza, alla tutela dei diritti ma anche al preteso rispetto dei doveri di cittadinanza. La destra italiana ha dato chiari segnali di muoversi in questa direzione da sempre, e non è certo un caso che sia stato l’attuale governo ad approvare la nuova legge sull’affido condiviso. Una legge che pur prendendo atto della fallibilità del matrimonio, s’impegna a tutelare i figli nel loro diritto alla bi genitorialità per tutta la vita. Una cosa è il rispetto delle differenze e divergenze d’opinione, altro è il tentativo miope di negarle di fronte all’evidenza.
Sarà perché sulla centralità della famiglia ho costruito la mia specializzazione professionale come psicoterapeuta familiare, forse perché ce l’ho, o ancora perché mi occupo di disagio e di problemi familiari sia in Consiglio Comunale da 12 anni che nel mio lavoro quotidiano, che mi sento ragionevolmente di suggerire a tutti gli elettori di fare grande attenzione alle loro priorità ed a quale coalizione si impegna a garantirne la realizzazione.
Coiro Elena
Presidente del Gruppo Consiliare di AN
Pordenone, 31.03.06