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«Con me si votano cuore e passione»

Testo: 

Walter De Bortoli sostenuto nella corsa al Municipio dalla Rosa nel Pugno e dalla Civica Uniti al Centro svela le carte

Da quanti anni Walter De Bortoli è consigliere comunale?
«Ininterrottamente dal 1988. Prima ho fatto un mandato in Circoscrizione».

E non è ancora stanco?

«Non sarò mai stanco di lavorare per la mia gente, per i pordenonesi. Ho scelto il capoluogo per poter portare il mio contributo e non mi sono mai candidato ad altri livelli. Sempre e solo in città. Amo Pordenone perchè mi ha ospitato per prima quando insieme alla famiglia sono tornato dalla Libia».

Lei era in Forza Italia. I maligni dicono che ha scelto di candidarsi a sindaco con altre due compagini solo perchè restando nel partito Azzurro non avrebbe trovato gli spazi per tornare in consiglio. È vero?

«In consiglio comunale ho dimostrato di poterci andare, anche con varie liste, dal 1988 in poi. Rappresento più fasce sociali, associazioni e mi conosce tanta gente. Sono sempre stato tra i più votati e in alcune occasioni ho aiutato anche qualche amico, penso a Giannelli. I consensi per tornare in consiglio li avrei avuti anche se fossi rimasto in Forza Italia. Probabilmente sarebbe invece rimasto a casa qualcuno degli altri candidati».

Che giudizio ha dell'amministrazione Bolzonello?

«Conosco il sindaco uscente da una vita. L'ho conosciuto giocando a boccette, l'ho visto aiutare al banco della salumeria il padre, siamo stati a scuola insieme anche se non nella stessa classe ed è il mio commercialista da sempre. L'ho stimato quando ha fatto per la prima volta l'assessore al Bilancio. Ora, però, devo essere sincero: come sindaco mi ha un po' deluso. Dopo tutte queste cose fatte insieme la mia impressione è che non ami la città quanto invece l'amo io. Lo ritenevo più forte, più determinato: quando si fanno battaglie per il proprio territorio non si deve guardare in faccia nessuno. Lui, invece, è sceso a compromessi».

Con chi?

«Con la Provincia e con la Regione ad esempio. Ha fatto grandi battaglie quando al governo regionale c'era il centrodestra, quando invece è arrivato Illy si è ammorbidito. Penso all'ospedale civile: un giorno, lo ricordo bene, disse che il Santa Maria degli Angeli stavo crollando. Eravamo tutti al suo fianco, poi, come è andata a finire lo sanno tutti, sarà realizzato, forse, un nuovo padiglione. Naturalmente l'ospedale civile non crolla più. Ma è solo un esempio, ce ne sono anche altri».

A questo punto dica cosa pensa degli altri due suoi concorrenti...

«Monia Giacomini ci ha messo la faccia, ma dietro c'è quel grande volpone che si chiama Michele Negro. Lei comunque è giovane e animata da grande passione. Pedicini, invece, avrebbe fatto meglio a svolgere bene il ruolo di assessore provinciale al Bilancio. E poi non può pensare che le sue idee siano sempre quelle migliori».

Il fiore all'occhiello del suo programma?

«I programma più o meno sono tutti uguali, quello che conta è il cuore e la passione che viene messa per portarli a termine. Quello che penso di avere di diverso e in più rispetto agli altri candidati è l'orgoglio di essere pordenonese».

Dica qualcosa di più concreto...

«La difesa della prima casa con la cancellazione dell'Ici per chi ne ha una sola. Mi prendevano in giro quando l'ho proposta, anche Pedicini. Adesso che l'ha detto Berlusconi va bene a tutti. Ma - voglio ricordarlo - sono stato il primo a Pordenone. Subito dopo ci sono da fare politiche per il lavoro: solo con la certezza di avere una occupazione non si perde la dignità. Altri interventi dovranno essere fatti per garantire a chi perde il lavoro di poter vivere in maniera dignitosa sino a quando ne troverà un altro. Dopo tutto questo viene la sicurezza, la possibilità di uscire anche la sera senza dover rischiare. Dovremmo potenziare i servizi sociali, aprirli a tutti quelli che ne hanno bisogno e gli stranieri dovranno essere residenti da noi almeno da 5 anni per potervi accedere. Infine dovremo abbinare ambiente, sport e qualità della vita con atti concreti».

Lei pensa che oggi nei quartieri si viva peggio che in centro?

«Decisamente sì. Mancano centri di aggregazione per giovani e anziani, ci sono poche piazze e il trasporto urbano è praticamente inefficace se non inesistente. Mancano servizi, negozi e farmacie. La periferia è un grande dormitorio. È per questo che noi lavoreremo da subito per togliere dall'isolamento i quartieri».

Per chi voterà alle Politiche?

«Non lo ritengo un voto importante: penso infatti che chiunque vinca tra due anni al massimo si tornerà a votare».

Facciamo una ipotesi: cambia la legge nazionale e anche i gay si possono sposare. Lei è sindaco, unirebbe in matrimonio una coppia di omosessuali?

«Chi celebra i matrimoni solitamente è l'assessore delegato al settore Demografico. La mia estrazione cattolica mi porta a dire che la famiglia deve essere composta da marito, moglie e figli. Una famiglia può anche essere composta da due persone che stanno insieme senza sposarsi, ma di sesso diverso».

Dimentica di essere sostenuto dalla Rosa nel Pugno che ha fatto un baluardo dei diritti civili?

«Le altre unioni per me non sono famiglia, comunque le rispetto. Penso che tra le quattro mura di casa ognuno possa fare quello che vuole. Ma sono un'altra cosa rispetto alla famiglia tradizionale».

Sulla sua scrivania da sindaco che foto ci metterebbe?

«Non ho dubbi: quella di Sandro Pertini».

Loris Del Frate

Data: 
Mercoledì, 5 April, 2006
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Pordenone
Stampa e regime: 
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Commenti

L'intervista di oggi mostra che avevamo visto giusto nel decidere di opporci a sostenere la lista della Rosa nel Pugno alle amministrative.
Ribadisco l'invito rivolto ai socialisti, liberali e radicali di votare alle amministrative di pordenone Sergio Bolzonello e la candidata della Lista Bolzonello RAFFAELLA POWELL.
Ci penseranno gli elettori a lasciare a casa De Bortoli!

Eh sì, non è poi tanto importante dichiarare per chi si voterà alle elezioni politiche (tanto è superfluo!!!); e non è neanche importante uscire sulla stampa e dichiarare apertamente che si è a favore dei pacs e dell'istituzione del registro delle unioni civili. Molto meglio lavorare in silenzio: è una tattica che paga, non c'è che dire...complimentoni!

D'altronde è il candidato della Nuova DC ...non dimentichiamolo...

beh..non male la posizione di De Bortoli..ma forse stanno ancora lavorando in silenzio..
Un saluto