Attacco del radicale Santarossa all'imminente conferenza regionale e all'assessore Narduzzi, complice un ospite poco gradito
Ironia sulla scelta: «Sarà lui a elaborare il programma agricolo della Cdl?»
TRIESTE - Bovè, «il simbolo dei no global, l'ultrà di sinistra, l'ex sessantottino, l'uomo che distrugge i McDonald's, l'icona di Bertinotti e Casarini», nelle parole di Stefano Santarossa dei Radicali Italiani, sarà l'ospite più importante della prossima conferenza regionale sull'agricoltura.
«Ma ad invitare il leader dei no global - incalza il radicale - non è stato un rappresentante di Rifondazione Comunista, ma l'assessore regionale Danilo Narduzzi, il colonnello della Lega che invoca per Josè Bovè anche la grazia per la condanna inflitta dalla Cassazione francese allo stesso per aver distrutto nel biennio 1998-99 diverse coltivazioni di mais e di riso transgenici».
«Sarà quindi Bovè - ironizza Santarossa - a dettare il programma politico della Casa delle libertà sulle politiche agricole per la nostra regione?»
A turbare i Radicali è «la deriva antiliberale del movimento leghista, appiattito sulle tesi dei comunisti e dei verdi integralisti sull'agricoltura: quello che Narduzzi e compagni non sanno o non vogliono far sapere è che Bovè per ciascuno dei suoi bovini, per fare il suo meraviglioso formaggio, gode di una sovvenzione europea quotidiana superiore al dollaro. Che è la cifra con cui nel mondo sono costrette a vivere quasi un miliardo di persone».