Ciampi ai poli dopo l’allarme Usa. Berlusconi: si rivolge alla sinistra. Prodi: saggio, parla anche al premier
ROMA - La nota americana sui cortei a rischio violenza non poteva sfuggire all’attenzione del presidente Carlo Azeglio Ciampi, che segue con un’accentuata attenzione quanto avviene in questi giorni. E il capo dello Stato dapprima rassicura i cittadini («Non ho motivi di particolare preoccupazione»), poi invita i due schieramenti impegnati nella competizione per le Politiche del 9 e 10 aprile «a non alzare i toni, anzi è bene moderarli». E poi ricorda che «come cittadino elettore ho vissuto le campagne elettorali della Repubblica italiana e sono state sempre campagne accese, talvolta anche dure, ma sempre corrette sia nello svolgimento sia negli esiti». In ogni caso, sottolinea, «hanno rafforzato la democrazia». Ciampi nota poi che «la vera passione civile si esprime e convince quanto più affronta problemi concreti, quanto più avanza progetti che risolvono i problemi della nostra Italia».
REAZIONI - E i destinatari del messaggio come reagiscono? In modo opposto, a seconda del campo di appartenenza. Non riguarda noi ma la sinistra, dice Silvio Berlusconi. E’ rivolto a tutti, replica Romano Prodi.
Per il Cavaliere, l’appello di Ciampi «è doveroso, ma non è rivolto a noi». E poi si lancia in un lungo sfogo: «Non confondiamo le cose, io ho ricordato che contro Forza Italia c’è un bollettino di guerra. E adesso siamo noi? La violenza viene da noi? Noi riceviamo insulti e calunnie e c’è ancora qualcuno che dice che Ciampi possa rivolgersi a noi quando si parla di campagna civile? Se c’è un messaggio di Ciampi che va in questo senso, il messaggio si rivolge alla sinistra, perché noi non abbiamo niente su cui calmarci e su cui comportarci più civilmente di quanto non ci comportiamo. Io sono uno tranquillo non mi arrabbio mai, certe volte mi indigno...».
Nella Cdl replicano anche Pier Ferdinando Casini (Udc) e Gianfranco Fini (An). Il presidente della Camera osserva che «quando Ciampi parla lo ascolto e basta. Il suo invito è diretto a tutti e nessuno». Il ministro degli Esteri condivide l’invito del capo dello Stato, «poi ognuno deve fare la sua parte».
CENTROSINISTRA - Opposta è l’interpretazione che offre Romano Prodi: «Quello di Ciampi è un messaggio di saggezza, un invito ad abbassare i toni che è rivolto a tutto il Paese, anche a Berlusconi: legga bene quelle parole». Un commento di tenore analogo è quello del leader dei Ds Piero Fassino. Per lui quel monito «è molto opportuno, e credo che tutte le forze politiche dovrebbero assumere comportamenti coerenti e conseguenti». A suo giudizio, sarebbe auspicabile che «da oggi i toni aspri e accesi che si sono conosciuti nei giorni scorsi possano essere definitivamente archiviati».
Nel campo del centrosinistra, tuttavia, c’è anche chi si mostra scettico. Marco Pannella (Rosa nel Pugno) dice infatti che l’intervento del Presidente «non mi pare sia un grande contributo a modificare la situazione». La sua opinione, invece, è che «quando mancano i grandi conflitti ideali e politici la conflittualità si traduce in una rissa fra complici o in una situazione di degrado civile».
Lorenzo Fuccaro