Il presidente degli ordini chiede alla giunta uno sforzo ulteriore nelle politiche per le categorie
La Pietra (Cup): passo necessario dopo la Direzione lavoro
UDINE. "Una buona notizia, che ci auguriamo possa preludere all'approvazione del disegno di legge di settore e all'istituzione di un assessorato ad hoc". Il presidente del Cup-Federprofessionisti del Friuli-Venezia Giulia, ingegner Romeo La Pietra, saluta con soddisfazione la nascita della nuova direzione regionale al Lavoro e alle Professioni.
Il via libera alla sua istituzione, prevista per il primo gennaio 2003, infatti, è stato deciso nell'ultima seduta della Giunta Tondo, su proposta dell'assessore Giorgio Venier Romano.
"E' un passaggio importante - commenta La Pietra, che guida il Comitato unitario permanente degli ordini e dei collegi professionali della regione - perché crea un canale di dialogo istituzionale tra l'amministrazione regionale e l'universo delle professioni. Un vero e proprio punto di riferimento, dunque, che sembra riconoscere il nostro ruolo nel contesto socioeconomico del Friuli-Venezia Giulia e premia lo sforzo unionistico profuso dalla categoria in questi anni".
Un sostanzioso aperitivo, insomma, in attesa di giungere ai piatti forti: l'istituzione dell'assessorato e l'approvazione della legge regionale sulle professioni. Anche sotto questo profilo, la marcia di avvicinamento al varo della normativa sarebbe a buon punto. "Il testo di legge d'iniziativa della Giunta - conferma La Pietra - è stato presentato dall'assessore Venier Romano ai rappresentanti regionali degli ordini e dei collegi, che hanno già dato il via libera a un articolato che prevede la costituzione di due distinte Consulte per le professioni, oltre a una serie di incentivi pensati per valorizzare e sostenere economicamente la categoria, favorire il ricambio generazionale e promuovere le pari opportunità. Abbiamo soprattutto apprezzato un'impostazione che distingue il particolare ruolo svolto dalle professioni regolamentate e per questo prevede due distinte Consulte".
Da un lato, insomma, c'è l'esercito dei circa 30 mila professionisti del Friuli-Venezia Giulia (ingegneri, architetti, commercialisti, consulenti del lavoro, farmacisti, dottori agronomi e forestali, per citarne soltanto alcuni) che è abilitato all'esercizio della propria attività in seguito al superamento di un esame di Stato; dall'altro, c'è l'altrettanto nutrito gruppo degli oltre 15 mila professionisti (si tratta spesso di professioni emergenti, ad esempio legate al settore informatico) riuniti sotto l'egida delle associazioni. "Giunti a questo punto - conclude La Pietra - ci attendiamo una rapida approvazione della legge».