You are here

ELEZIONI PROVINCIALI - Veti incrociati sulle nuove alleanze

Testo: 

Ieri vertice della Cdl al calor bianco

Vertice al calor bianco a Palazzo Belgrado fra i segretari dei partiti della Cdl. Con una Casa delle libertà ostaggio di veti incrociati sulle nuove alleanze (in particolare, su quella con Radicali, Alternativa Sociale, Sos Italia) e sulla possibilità di ricucire lo strappo con Saro. Un summit così incandescente che le decisioni finali sono state rinviate alla riunione di questo pomeriggio.
Due le scuole di pensiero nella Cdl: puntare a far man bassa di voti arruolando partiti e partitini, come vorrebbe Fi, convinta della necessità di fare massa critica («fuori Saro, dentro tutti gli altri» è più o meno lo slogan) o, secondo la tesi del leader Udc Alessandro Tesolat, «ragionare in termini di consolidamento dell'identità della coalizione e non fare la mera sommatoria di forze politiche». Fra le nuove pedine oggetto di discussione, oltre ai nodi As, Sos Italia e Radicali, brillano anche Italia Scelli che fa riferimento all'ex capo della Cri e la Democrazia cristiana di Rotondi. Tesolat, che lotta ancora contro l'ostracismo a Saro deciso dalla Lega soprattutto per una questione di candidati («Mantengo l'idea - dice Tesolat - che la coalizione andava allargata preferibilmente in questa direzione, ma la maggioranza ha idee diverse: chi era fuori dalla Cdl nel 2003 resta fuori») e che ieri ha lasciato il vertice in anticipo («per un altro impegno») ha ribadito la sua contrarietà a una "relazione pericolosa" con Sos Italia e con As (senza ilpedegree di "moderatismo" che l'Udc richiede), che invece Fi (e anche An) non disdegnerebbero.
In tanto baillamme, però, da As fanno sapere che loro di stringere patti con la Cdl non hanno nessuna intenzione («corriamo da soli»). Ma il vero "caso" si è aperto sull'ingresso dei Radicali, che Tesolat dovrà portare in direzione provinciale per avere il via libera: il leader Udc ha posto un problema di metodo su tutte queste nuove alleanze. Forse un po' toppe anche secondo il Pri di Mauro Carnesecchi, che però non vede problemi ad accogliere i Radicali: «Noi non poniamo veti».
Intanto il candidato del centrosinistra Tonutti attacca la gestione della viabilità made in Strassoldo, biasimando l'assenza della Provincia al corso organizzato dal Cism di Udine sulla costituzione del catasto stradale, con la presenza di enti di tutta Italia.
Camilla De Mori

Data: 
Mercoledì, 1 March, 2006
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Udine
Stampa e regime: 
Condividi/salva

Commenti

suppongo che "i radicali" di cui si fa menzione nell'articolo non siano altro che Gianfranco Leonarduzzi che è passato ai "Riformatori Liberali"....indubbiamente una figura peggiore di questa non potevamo farla...forse sarebbe il caso di comunicare a qualcuno che "i radicali" a Udine non hanno nessuna intenzione di appoggiare Udc, DC di Rotondi e compagnia bella, ma che è un'iniziativa di Gianfranco Lenarduzzi, che con la Rosa nel Pugno non c'entra più niente..
Un Saluto
Marco Vittorio

A malincuore concordo. Credo che sia anche nell'interesse di Gianfranco chiarire che la trattativa è portata avanti a nome di RL.