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De Michelis concede il simbolo a De Bortoli

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Via libera all’intesa tra Nuovo Psi e Rosa nel pugno. Il segretario: quando si è in difficoltà, primo vivere

ELEZIONI

Via libera da parte di Gianni De Michelis, segretario nazionale del Nuovo Psi, all’utilizzo del simbolo del garofano alle comunali di Pordenone, a sostegno della candidatura di Walter De Bortoli. L’autorizzazione è stata concessa ieri mattina in occasione dell’attivo del Nordest del movimento, che si è tenuto all’hotel Moderno.
«In Friuli – ha affermato – la situazione è più confusa che altrove. Questo consente agli organismi locali di poter avere maggiore autonomia, anche se certe linee guida non bisogna lasciarle. In tal senso l’adesione al centro-sinistra in blocco viene difficilmente capita dal nostro elettorato. Diversa la situazione a Pordenone, dove si opera nella logica della formazione di un terzo Polo rispetto a quello esistente. Una strategia che io preferisco».
De Michelis, però, non ha lesinato critiche alla Rosa nel pugno, «una invenzione di Pannella, dominata dai Radicali, dove lo Sdi di Boselli ha un ruolo da comprimario». L’ex ministro degli Esteri preferisce guardare avanti, oltre il 9 e 10 aprile, quando «ci sarà il dissolvimento dell’attuale sistema bipolare che non sta in piedi. Allora ci saranno le condizioni per rilanciare l’unità socialista, che non siamo riusciti a fare per responsabilità di tanti e in Friuli soprattutto di Ferruccio Saro».
Tra gli interventi anche quello del presidente regionale, Francesco De Carli, il quale ha rivendicato «l’occasione che è venuta a Pordenone dalla rottura dell’Unione, che ha consentito di aprire un dialogo con lo Sdi. Ci hanno dato il capolista (Gabriele Nardini ndr) e condizioni che non potevamo non accettare. Si apre una grande opportunità, alternativa a invenzioni politiche come il Fiume: non può essere certo Gianni Zanolin a rappresentare la tradizione riformista».
Nel corso dell’incontro il candidato sindaco dei “centristi“, Walter De Bortoli, ha sottolineato i punti forti del programma che unisce partiti di ispirazione socialista (Rosa nel pugno e Nuovo Psi) e democristiana (Dc, Dc per le autonomie, Terzo polo e Popolari-Udeur). Una intesa rispetto alla quale qualcuno dei presenti ha storto il naso, anche perché mutuata a livello nazionale per superare la soglia di sbarramento del 2 per cento. Ma, come ha ricordato De Michelis, «nelle situazioni difficili il primo imperativo è sopravvivere». (ste.pol.)

Data: 
Lunedì, 27 February, 2006
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
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