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Famiglia, intesa Fi-Ulivo

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Crescono le divisioni nella maggioranza sugli assegni ai nati fuori del matrimonio. Alleanza nazionale prende tempo Lega Nord isolata sugli aiuti ai figli. Si va verso un accordo trasversale

Forza Italia pare decisa a non subire diktat, ma tradisce imbarazzo. "Mi pare che la Lega non sappia camminare al passo con i tempi. Deve saper accettare il cambiamento, se vuol essere quel partito nuovo e diverso che al momento è solo per autodefinizione", dice Adino Cisilino. "Se sarà indisciplinata, magari troveremo altri indisciplinati per votare la legge".
"E' una posizione che non condividiamo né capiamo. Per noi i figli sono sacri, che vengano da una famiglia o da altre situazioni, che non spetta a noi giudicare", gli fa eco Giovanni Vio. "Porre la questione in termini di sfida è sbagliato, non si mette in dubbio la coalizione su qualcosa che appartiene ai casi di coscienza. Speriamo che la politica svolga opera mediatrice".
Ma la minoranza va giù dura: "Sull'oscurantismo di una norma che distingue i figli di serie A e di serie B, non è neppure il caso di tornare. Vedremo che testo arriverà in aula: se ci sarà la ragionevole previsione di attribuire gli assegni al genitore, credo che la potremo sostenere. Se poi del centro-destra voterà un partito solo, o due, o tre, questi saranno problemi loro", dice Alessandro Tesini, capogruppo ds.
"Sugli assegni negati ai figli illegittimi, anzi, anche ai legittimi qualora la famiglia non sia unita dal vincolo matrimoniale, la Cdl è a pezzi. Forza Italia dice no, la Lega sì, An propende per il ni. Il centrosinistra può avere visioni diverse sulle coppie di fatto, ma sul diritto oggettivo di chi nasce credo ci sia compattezza granitica", osserva Cristiano Degano, consigliere e presidente della Margherita. "Purtroppo le diatribe del centrodestra frenano l'approvazione di una legge necessaria a dare alle famiglie risposte complessive, e non solo in termini economici, come vuole il Carroccio. Il nostro testo è del 2000, l'abbiamo chiamato in aula in primavera, solo per vederlo rimandato in commissione. E ora si andrà al voto con un braccio di ferro in maggioranza".
Insorgono i radicali, parlando di "parrucconismo della Lega, la cui follia ormai non conosce limiti". "La proposta dei leghisti fa rivoltare nella tomba non solo Cavour, ma persino De Gasperi. Hanno smarrito la percezione della realtà, dell'evoluzione della società che, piaccia loro o no, non è quella di Pol Pot", nota il segretraio regionale Lenarduzzi. "I neonati non si suddividono per caste o ceti: si ragioni invece laicamente e cristianamente sui diritti che sono ampiamente espressi dalla Costituzione. Se l'imago della natura e dell'amore è scarna agli occhi dei neo parrucconi, salgano a rimirarla da più in alto".
Critico anche il nuovo Psi, in una nota del segretario Alessandro Gilleri. "I diritti dei nascituri vanno tutelati indipendentemente dallo stato di nascita. Quindi si sostenga chi riconosce il figlio. La tutela di tutti i cittadini, italiani, europei o extracomunitari, donne o uomini, e l'attuale maggioranza ha una grande occasione di riforma, cui guardiamo anche quale presupposto di eventuali accordi elettorali, per la crescita sociale di un Friuli-Venezia Giulia civile e laico".
Luciano Santin

Data: 
Venerdì, 8 November, 2002
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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