«Il processo a Galileo non è finito»: ne sono convinti i tanti scienziati che si sono riuniti ieri a Roma, nel congresso mondiale sulla libertà della ricerca scientifica organizzato dall'Associazione Luca Coscioni e promosso da un comitato del quale fanno parte alcuni dei ricercatori maggiori esperti italiani di cellule staminali, come Elena Cattaneo, Piergiorgio Strata e Giulio Cossu. «Ci sentiamo veramente minacciati nella nostra libertà», ha detto Piergiorgio Strata, neurofisiologo dell'università di Torino e direttore del Centro Rita Levi Montalcini per le cure del cervello. «Manca trasparenza nei finanziamenti», ha sottolineato Elena Cattaneo, direttrice del laboratorio sulle cellule staminali dell'università di Milano. Il segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, ha proposto di girare ai politici italiani le numerose richieste di sollecitazioni a proseguire la ricerca sulle cellule staminali embrionali che giungono ogni giorno ai laboratori. Questo, ha aggiunto, potrebbe essere anche un aiuto a «capire che i fondi per la ricerca europea sulle cellule staminali non vanno bloccati».