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«Pacs o contratti»? Scontro aperto nell’Unione

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PROGRAMMA / Il nodo rinviato al vertice di oggi con i leader: la Rosa nel Pugno schiera Emma Bonino. Il segretario ds: pronto a discutere sulle tesi di Rutelli

ROMA - Clemente Mastella minaccia di disertare la convention di sabato sul programma dell’Unione: «Niente Pacs, niente formule alla Vendola!» I Verdi, che una proposta sulle unioni civili non l’avevano ancora presentata, oggi, al vertice dei leader dell’Unione, si accingono a farlo. E la Rosa nel Pugno, per ribadire che «meno dei Pacs non c’è niente», oggi manderà in campo Emma Bonino al posto occupato ieri dal più moderato Enrico Boselli. Si annuncia vivace «l’ultimo miglio» del programma dell’Unione: le questioni più spinose che ieri al tavolo dei partiti non sono state risolte, approdano oggi al vertice dei leader. Non si parlerà solo di unioni civili, su cui si fronteggiano tre (forse quattro) proposte diverse, ma anche di nucleare, disarmo, scuola, pensioni.
«Per me i Pacs sono una buona proposta. Rutelli propone i contratti? Vediamo cosa sono questi contratti e discutiamone». ha detto ieri il segretario ds, Piero Fassino. «E non butto neanche quanto dice il cardinal Ruini, quando parla di "diritto comune", perché intanto riconosce che le coppie di fatto esistono».
Insomma, a due giorni dalla presentazione del programma, malgrado le numerose telefonate fatte ieri da Berlino dal leader dell’Unione, Romano Prodi, la quadra non c’è ancora. A tentare la sintesi ci ha provato ieri il coordinatore del tavolo Andrea Papini, presentando una formulazione che assicura riconoscimento giuridico alle unioni civili, precisando che «non è dirimente il genere dei contraenti, né il loro orientamento sessuale». Il compromesso sta nel mancato riferimento all’indagine della commissione della Camera nel cui titolo c’era il termine «Pacs». La formulazione ha convinto Ds e Rifondazione, ma non la Margherita che ha presentato un emendamento in cui non si concede riconoscimento giuridico alle unioni civili, ma si concedono loro alcuni diritti fondamentali della persona «per motivi assistenziali, amicali e di solidarietà». Insomma, la formula dei «contratti» già esposta dal leader della Margherita, Francesco Rutelli. La proposta della Rosa nel Pugno invece è quella dei Pacs.
Ma oggi si dibatterà anche di nucleare: i Verdi, spiega Angelo Bonelli, sono favorevoli alla partecipazione dell’Italia ai programmi sul nucleare sicuro, «purché non comportino la produzione di scorie radioattive». Sempre i Verdi chiedono anche la riduzione delle spese per gli armamenti. Un accordo è stato trovato sulla legge Moratti di cui è prevista «l’abrogazione della legislazione in contrasto con il programma». Resta il nodo dei finanziamenti alle scuole private che la Rosa nel Pugno vorrebbe eliminare.
Il tavolo ha poi approvato «il superamento della legge Biagi» e, circa la riforma degli ammortizzatori sociali, una formula che prevede il loro «riordino» anziché «l’estensione della cassaintegrazione alle piccole e medie imprese». Chiarita invece l’incomprensione sulla riforma delle pensioni: il leader di Rifondazione, Fausto Bertinotti, aveva parlato dell’eliminazione dello «scalone» che nel 2008 porterà l’età pensionabile da 57 a 60 anni con 40 anni di contributi. Prodi ha precisato che il programma non cambia e che si continuerà a applicare la riforma Dini che, dopo 10 anni, prevedeva la verifica dei parametri in base all’adeguamento del reddito e all’allungamento della speranza di vita. Non è escluso dunque che all’età pensionabile dei 60 ci si arrivi non più in blocco nel 2008 ma con più gradualità «a partire» dal 2008.

Antonella Baccaro

Data: 
Giovedì, 9 February, 2006
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
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