«La Chiesa ha diritto d’intervento sulla dignità di uomo, famiglia e vita»
La fede e il voto. Monito di monsignor Poletto in occasione della messa per i giornalisti del circolo della stampa
Citata la lettera di Giovanni Paolo II: «Non abbiate paura delle tecnologie finalizzate alla verità e alla speranza»
«In campagna elettorale prevalgano i programmi sui personalismi»
di ENRI LISETTO
«Siate obbedienti alla verità nella libertà di informazione mentre, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, non prevalgano i personalismi sulle domande della gente». Il vescovo monsignor Ovidio Poletto, celebrando la messa per i giornalisti nella cappella della Curia, in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales, ha citato l’ultima lettera apostolica di Giovanni Paolo II ed è intervenuto anche su quelle che vengono definite «le interferenze della Chiesa nel dibattito politico» auspicando che «non venga tappata la bocca ai cristiani che desiderano intervenire laddove si tratta di difendere i valori della famiglia e della persona umana».
L’ultima lettera apostolica di Giovanni Paolo II ai responsabili delle comunicazioni sociali risale al 24 febbraio 2005, la stessa settimana nella quale il Papa venne ricoverato al Gemelli per l’operazione di tracheotomia: «Era sul palco del mondo, l’ha firmata quando non aveva più voce e testimoniava il dolore e la sofferenza». Anche in quel momento, agli operatori della comunicazione, disse le stesse parole di inizio mandato: «Non abbiate paura», incoraggiamento, specie ai giornalisti cristiani.
«Non abbiate paura – ha ripetuto il presule rivolgendosi ai componenti il Circolo della Stampa di Pordenone – delle nuove tecnologie per far conoscere la verità. Non abbiate paura dell’opposizione del mondo. Comunicate il messaggio di speranza, tenendo sempre viva l’eterna prospettiva del cielo». Monsignor Poletto ha richiamato «la responsabilità morale dell’uso che si fa dell’informazione, basata sul rispetto». Anche Giovanni Paolo II auspicava l’obbedienza alla verità, la non strumentalizzazione dei problemi e il rispetto del pluralismo.
Tante volte «c’è la distorsione della verità che provoca reazioni e manipola l’opinione pubblica. Basta ricordare i mesi che hanno preceduto il referendum quando il confronto puntava a mettere in evidenza i propri punti di vista e non la verità». Anche in vista delle elezioni di primavera, il presule ha invitato a «non banalizzare i problemi, semplificandoli: quando tutto viene incentrato sulle questioni personali, restiamo con il fiato sospeso e pare non vengano colti i veri problemi della gente».
Monsignor Poletto ha inoltre auspicato «il rispetto del pluralismo, delle posizioni e dei valori democratici. I cristiani si confrontano senza paura anche con posizioni lontane, chiedendo altrettanto spazio e rispetto».
Il vescovo è quindi entrato nel merito delle presunte “interferenze“ della Chiesa nel dibattito politico. «Quando la Chiesa apre bocca – ha spiegato – viene accusata di invadenza di campo». Ha quindi esortato a «non tappare la bocca ai cristiani che devono parlare con coraggio quando si tratta della dignità, della famiglia, del diritto naturale, della vita», prendendo quindi le distanze dalle recenti manifestazioni a favore dei Pacs con striscioni esposti anche in piazza San Pietro. «Il fronte della verità e della serietà nell’affrontare i problemi – ha aggiunto – sia una realtà sulla quale non bisogna demordere né rassegnarsi» senza recedere «dalla difesa della dignità della persona umana».
Il presule, infine, ha ringraziato i mezzi di informazione «per il rilievo dato al Convegno diocesano» con il quale è ripartita la formazione permanente e, riprendendo le parole del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi ha concluso: «Siate persone dalla schiena dritta, non piegarsi ai compromessi è un buon proposito».