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AGGREGAZIONI Anche un pezzetto di Melone dentro la nuova Rosa nel pugno

Testo: 

Per il momento è un gruppo piccolo piccolo. Ma bene intenzionato a crescere e a presentare anch’esso la propria
brava lista alle prossime elezioni amministrative. A sostegno dell’Unione.
Il gruppo è quello della Rosa nel pugno, aggregazione di laici-socialisti-liberali-radicali che a dicembre a livello nazionale è stata cooptata da Romano Prodi nel centrosinistra.
La Rosa ha già un proprio rappresentante istituzionale: è Norberto Fragiacomo, consigliere della Quarta circoscrizione eletto nel 2001 con Forza Italia ma proveniente dall’area Lista per Trieste. Fragiacomo dismette la casacca azzurromelone per indossare quella della Rosa, dunque. Assieme a lui, dal Melone esce Paolo Masci, iscritto alla Lista ma da tempo «contras» impegnato a denunciare la dipendenza della LpT dai berlusconiani.
«Per continuare la nostra battaglia per l’autonomia sostanziale di Trieste e del suo porto - scrivono i due fuoriusciti (due, ma altri ne seguiranno, garantiscono loro) - abbiamo bisogno di un soggetto politico di rilievo nazionale forte e autorevole. Lo abbiamo trovato nella Rosa nel pugno».
Nella Rosa Masci rivestirà il ruolo di coordinatore per lo Sdi, uno dei partiti che con il segretario provinciale Gianfranco Orel costituiscono il movimento. Sdi, pezzi di Melone e radicali uniti nel segno delle rivendicazioni autonomiste? «Sì,con la precisazione che l’autonomia istituzionale è stata sostituita oggi da quella sostanziale, cioè economica e finanziaria», dice Orel, il cui partito formalmente è stato peraltro assieme ai Repubblicani europei, l’estate scorsa, il primo propositore di Claudio Boniciolli a candidato sindaco di centrosinistra.
La Rosa, si diceva, a livello nazionale e locale sostiene l’Unione, e appoggia i candidati a sindaco Ettore Rosato e a presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat. Contatti con il Nuovo Psi? «Ci sono, stiamo superando alcune diversità », dice Orel. Anche se prima di tutto le «diversità» dovranno essere discusse (l’articolo qui a lato) dentro gli stessi socialisti di Craxi e De Michelis...
Intanto, Orel accoglie «con soddisfazione» la proposta di Boniciolli vicesindaco, in quanto rappresentante «degli ideali laici di Trieste».
«E poi Boniciolli, da aziendalista, ha una missione completamente diversa da quella dei politici di professione di livello locale: mira a produrre reddito, non solo a chiedere risorse già esistenti». Per Boniciolli anche i Repubblicani europei, che con Carlo Bertossi parlano di «una scelta finalmente buona» e di «un tandem con Rosato veramente vincente. Anche se il vero posto di Boniciolli sarebbe all’Autorità portuale».

Data: 
Lunedì, 16 January, 2006
Autore: 
Fonte: 
IL PICCOLO
Stampa e regime: 
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Commenti

Ma non era il democristiano eletto alle supplettive del 2003 a Trieste?

Nessuna dichiarazione da parte del gruppo di TS?