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In 200 mila a difesa dell’aborto. Bonino: in piazza dopo 30 anni

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Quattro ore di manifestazione a Milano per la 194. Donne con striscioni e slogan: siamo uscite dal silenzio

Ma il ministro Storace: anticipo di Carnevale La Margherita critica l’iniziativa: una forzatura

MILANO. Chi si aspettava streghe e slogan vintage è rimasto deluso. Le donne, tante, che ieri sono scese in piazza a Milano per difendere la legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, sono quelle della porta accanto: stivali alla moda, tacchi alti, carrozzine coi bambini. Sugli striscioni scrivono: «Siamo uscite dal silenzio», e una accanto all’altra sfilano, divertite e determinate, nel lungo serpentone che taglia in due la città.
Un serpentone che va dalla stazione Centrale a piazza Duomo che fa fatica a contenerle tutte. Non si contano, si guardano.
Il colpo d’occhio su tutta la manifestazione, quattro ore di testimonianze, musica e applausi, mette subito a tacere il balletto delle cifre: 200 mila, secondo gli organizzatori; 50 mila per la Questura. Sono «donne r-Esistenti», «Scomunicate ma libere di credere», che vogliono «la prima parola, l’ultima e anche quelle di mezzo», come scrivono su striscioni e magliette.
Qualcuna usa gli strofinacci da cucina, qualcun’altra con lenzuola ricamate a pachwork fa sapere «non ci basta dire basta». Hanno eletto a simbolo il melograno che da millenni è il frutto della fertilità e le bandiere di partiti, sindacati e associazioni passano in secondo piano. Si fatica a credere che tutto sia cominciato con una mail, un messaggio di posta elettronica inviato da Assunta Sarlo, giornalista di “Diario", a un gruppo di amiche, per invitarle a «uscire dal silenzio».
Un passaparola senza confini né limiti di età che ieri ha fatto incontrare attrici e casalinghe, magistrate e studentesse, ex partigiane e scrittrici. Il ministro della Salute Francesco Storace da Trento commenta: «Un’anticipazione del Carnevale». Emma Bonino dei radicali sfila e borbotta: «E’ incredibile che sia di nuovo necessario dopo 30 anni scendere in piazza per difendere una delle poche leggi che in Italia hanno funzionato». Lea Melandri, femminista storica, puntualizza: «Nulla è come trent’anni fa. Molte cose sono cambiate. L’attacco alla 194 è un’intimidazione, qualcosa che lavora sulle coscienze». La diessina Barbara Pollastrini è ottimista: «Questa manifestazione è la speranza per una nuova stagione del Paese».
Un cartello avverte: «Attenti, le donne votano con la pancia». Ci sono il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, il Nobel Dario Fo, Milly Moratti, Ombretta Colli, Carmen Covito, Paola Cortellesi e Michele Serra. Ci sono anche Nando Dalla Chiesa e Pierluigi Mantini della Margherita, unico partito dell’Unione che ha bocciato l’iniziativa definendola «una forzatura». Ottavia Piccolo sul palco invita Sandra Ceccarelli, Anna Bonaiuti, Paolo Hendel.
Poesie, lettere, sketch e un collegamento ideale e telefonico con Lella Costa e la piazza dei Pacs a Roma. «Siamo uscite dal silenzio - ha concluso Susanna Camusso -. Ora vogliamo difendere questa capacità di parola». Il prossimo appuntamento, annunciato ieri, è per l’11 febbraio a Napoli.
Olga Piscitelli

Data: 
Domenica, 15 January, 2006
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO
Stampa e regime: 
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