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In catene per un carcere più umano

Testo: 

Domenica 25 dicembre 2005, la rosa nel pugno, composta da Radicali e Socialisti, hanno organizzato una manifestazione iniziata alle 10 di fronte al carcere di Pordenone. Per chiedere amnistia collegandosi alla manifestazione romana. Le richieste avanzate dai parlamentari dello Sdi per la diretta Tv per la Marcia di Natale, hanno ottenuto un primo importante risultato: dalle 10 alle 10 e 30, il Tg3 ha assicurato la diretta da Castel Sant'Angelo.
Successivamente, nel corso della mattinata, vi sono stati altri collegamenti per la cronaca della manifestazione e del corteo che ha raggiunto il Quirinale passando Regina Celi, il Senato, la Camera, Palazzo Chigi e piazza Santi Apostoli. La Camera é stata convocata per discutere sull'amnistia. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo della Camera dopo la raccolta del prescritto numero di firme dei deputati che chiedevano la riunione straordinaria dell'assemblea.
Verso le 10.20, io e Stefano Santarossa, accompagnati dal consigliere regionale Paolo Pupulin, abbiamo incominciato la visita nel carcere di Pordenone, nel segno della solidarietà. Nel fare gli auguri e spiegando la nostra decisione di sensibilizzare l'opinione pubblica, nel rispetto dei carcerati.
Ci siamo accorti del disagio che vivono all'interno sia i carcerati che le guardie penitenziarie. Il carcere di Pordenone, è troppo vecchio, neanche una totale restauro può renderlo vivibile, l'unica soluzione e costruirne uno nuovo, non si scopre certo l'acqua calda è già stato detto diverse volte e in diversi modi ma allora non capisco, perché non si prende una decisione definitiva. Servirebbe subito acquistare cose prima necessita, tipo il carrello porta vivande e anche vassoi, i letti e l'arredamento non certo nuovo! È un carcere di altri tempi, una stanza con bagno da dividersi con altri 5 compagni, in uno spazio limitato e disumano che non permette certo la libertà di scontare la propria pena. Dovrebbero, le persone che possono farlo, visitare il Carcere di Pordenone, per rendersi conto dei disagi che non è facile spiegare ma è necessario toccare con mano. Lo stesso consigliere regionale Pupulin è rimasto scioccato, prendendosi un impegno, coinvolgere tutti i consiglieri Regionali e responsabilizzarsi.
Proporrò al Radicale amico Santarossa di prendere di petto la situazione e pensare uno sciopero della fame a partire dal 1 gennaio 2006, iniziarlo proprio davanti al carcere alle 10 e simbolicamente incatenarci. Nei prossimi giorni scriverò al Prefetto, al Questore e alla magistratura pordenonese, per chiedere un impegno nel migliorare il disagio dei detenuti del carcere cittadino.
Nel carcere sono presenti 83 detenuti di cui 23 stranieri, 27 hanno una dipendenza. 46 sono definitivi i restanti 37 sono o imputati o appellanti oppure in attesa di ricorso.

Beppino Nosella
Vice presidente Regionale Un.It.I - Segretario Sdi Pordenone

Data: 
Giovedì, 29 December, 2005
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Pordenone
Stampa e regime: 
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