Sfilano anche gli ex terroristi Mambro e Fioravanti
ROMA - Il ragazzo arranca veloce spingendosi a forza sulle stampelle. Si è spostato sul marciapiedi, per evitare le enormi pozzanghere che costellano il Lungotevere. Il ragazzo con le stampelle adesso rallenta, guarda verso la strada, si ferma. Si avvicina ad un signore che cammina assieme agli altri. È Valentino Parlato, uno dei fondatori del Manifesto . Il ragazzo con le stampelle invece si chiama Andrea Insabato, e giusto cinque anni fa, il 22 dicembre del 2000, era saltato in aria trasportando una bomba sulle scale degli uffici del quotidiano. Condannato a 12 anni, ne ha scontati tre in carcere. Poi un lungo tunnel di ospedali per ricostruire le gambe maciullate. «Buon Natale», dice adesso a Parlato. E gli porge un manoscritto: è uno dei quattro romanzi che ha scritto, il primo. Si intitola «Martin Shield», e racconta la storia di un miliardario che si finge povero per conquistare la donna che ama. «Volevo dirti che non sono stato io», dice adesso. «E allora chi è stato?», risponde l’altro. Poco più avanti camminano Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, che dall’estremismo più sanguinario sono approdati da tempo a «Nessuno tocchi Caino», organizzazione che si batte contro la pena di morte. Sfilano anche Salvatore Ferraro, condannato per l’omicidio di Marta Russo, e Luigi Crespi, l’ex sondaggista finito in prigione per il crac della sua società. Succede anche questo, nella marcia di Natale che Marco Pannella ha voluto per chiedere «la più grande amnistia della storia». C’è poca gente, ma per lui è comunque un successo: lo dicono le facce conosciute che ha intorno. Facce di politici. Come Cossiga, D’Alema e Bertinotti. Un po’ spaesati ecco anche Signorile, De Michelis e Benvenuto, che da tanto non si vedevano in piazza. Vittorio Sgarbi invece si è appiccicato a Pannella e non lo molla. Un ragazzo vestito come il jolly delle carte, che regge lo stendardo di un comune, rabbrividisce e cerca un inutile riparo sotto il suo labaro: la pioggia gli ha inzuppato il suo buffo abito di feltro. Molti guardano con manifesta invidia le automobiline elettriche piazzate in testa al corteo, destinate ai disabili.
G.Ga.