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FORTUNA, BLAIR E ZAPATERO ISPIRANO LA ROSA NEL PUGNO

Testo: 

(fa) - Hanno giurato che non è il solito cartello elettorale ma un progetto politico di ampio respiro. Però solo il tempo dirà se la Rosa nel pugno, simbolo delle nozze tra socialisti dello Sdi e radicali, saprà attecchire nel giardino della politica.
Intanto ieri fioccavano i buoni propositi, come in tutti i matrimoni. Da una parte Alessandro Dario e Franco Giunchi, segretario regionale e provinciale dello Sdi, dall'altra Gianfranco Leonarduzzi e Stefano Santarossa dei Radicali, hanno messo in risalto ciò che unisce i due partner. Innanzitutto il laicismo: «Io sono orgogliosamente cattolico, apostolico, romano e socialista - ha detto Giunchi - ma serve una piena distinzione tra etica dello Stato e morale della Chiesa». In concreto significa che la Rosa nel pugno si batterà per i diritti delle unioni di fatto (leggi alla voce Pacs), per la libertà di ricerca scientifica (leggi alla voce referendum sulla fecondazione assistita) e per la scuola pubblica. Gianfranco Leonarduzzi, leader dei radicali udinesi, ha indicato i tre suggestivi punti di riferimento del nuovo partito: Loris Fortuna per le sue battaglie civili, Blair per il moderno approccio lib-lab all'economia e lo spagnolo Zapatero per Pacs e dintorni.

La nuova formazione nasce però con due spine nel fianco. La prima è il dissenso interno allo Sdi (dove esponenti di spicco non nascondono lo scetticismo per l'abbandono della stretta alleanza con Margherita e Ds, anche se Giunchi assicura che ora il partito è unito), la seconda l'esitazione del Nuovo Psi, potenziale terzo partner che per ora sta alla finestra. Ieri il vicesegretario regionale Moreno Pilosio ha ribadito che avrebbe preferito una Rosa nel pugno fuori dai poli e non schierata con Prodi, ma il segretario regionale Sdi Alessandro Dario non ha gradito: «Il terzo polo non esiste».

Data: 
Mercoledì, 7 December, 2005
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Udine
Stampa e regime: 
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