Boselli e Bonino: questi temi devono entrare nel programma La sponda di Angius (Ds): sono d’accordo e vi sosterrò
ORVIETO - Il «minimo sindacale» lo definisce Enrico Boselli. «L’armamentario indispensabile per rispondere al clerical harassment », cioè alle molestie clericali, ci scherza sopra (ma non troppo) Emma Bonino. Nella sostanza, però, le due anime della Rosa del pugno, la nuova alleanza fra Sdi e Radicali, sono d’accordo sui tre punti «eticamente sensibili» che «devono entrare nel programma dell’Unione». Anche il capogruppo ds al Senato, Gavino Angius, si dice favorevole. In attesa di domani, quando Romano Prodi aprirà il seminario di Perugia, è sempre in Umbria che l’Unione prova a sciogliere i nodi del programma: qui ad Orvieto dove è in corso il quarto congresso dell’associazione Luca Coscioni per la libertà scientifica.
I TRE PUNTI - Sono l’impegno a non modificare la legge sull’aborto; i pacs che garantiscono alle coppie di fatto (omosessuali e no) una parte dei diritti del matrimonio; il testamento biologico, cioè le indicazioni che il paziente dà al medico in caso di malattia che comporta l’incoscienza. «Non pretendiamo - dice Bonino - che l’Unione condivida altre battaglie come quella per l’eutanasia su cui comunque rivendichiamo la nostra libertà di campagna. Ma sarebbe un problema far parte di una coalizione che non riesce e impegnarsi su temi che hanno visto aperture anche da parte dei cattolici». «Senza queste tre promesse - avverte Marco Cappato che dell’associazione Luca Coscioni è il segretario - il centrosinistra le elezioni le perderà».
BOSELLI E LA MARGHERITA - Da Orvieto parte il nuovo duro attacco alla Margherita da parte di Boselli, che domani non sarà con Prodi al seminario di Perugia per protestare contro il mancato invito dei Radicali. «La Margherita - dice Boselli - è parte integrante di quel fronte cattolico integralista che fa interdizione su tutte le questioni morali. Ha subito una vera e propria mutazione genetica: due anni fa era il prototipo dell’Ulivo come luogo di confronto, oggi è il simbolo del centro cattolico. È chiaro che su queste basi il partito democratico non si può costruire».
ANGIUS E L’EUTANASIA - Sulle tensioni con la Margherita, Angius usa invece parole ecumeniche: «Dobbiamo capire la fecondità della diversità, non possiamo risolvere tutto dentro il programma». Tuttavia sulle tre proposte della Rosa il suo impegno è preciso: «Personalmente sono d’accordo su tutti e tre i punti e mi adopererò perché siano inseriti nel programma». Non potrebbe essere diversamente viste le parole che ha appena pronunciato dal palco del congresso raccontando la morte di una persona di 84 anni ridotta a un vegetale dopo un ictus. «Le gambe andarono in cancrena, i medici chiesero ai figli se dovevano amputarle ma loro non sapevano che fare. Per fortuna quell’uomo morì. Era mio padre».
Lorenzo Salvia