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Capezzone: anche la Chiesa ha posizioni più avanzate

Testo: 

ASSOCIAZIONE COSCIONI
«La libertà di ricerca non è un tema astratto che riguarda i rapporti fra laici e cattolici ma tocca la vita delle persone in carne ed ossa»

ORVIETO - «Dichiaro aperti i lavori del congresso». Quanto tempo ci vuole per leggere queste poche parole? A Luca Coscioni servono 22 secondi e un computer da 20 mila euro che trasforma in voce il movimento delle sue pupille. Parla con gli occhi.
Sarà lui - il presidente dell’associazione per la libertà della ricerca scientifica riunita a congresso per tre giorni qui a Orvieto, il ragazzo che amava correre e che la sclerosi ha ridotto a 38 anni prigioniero di una sedia a rotelle - il candidato simbolo della Rosa nel Pugno, la nuova formazione di Radicali e Sdi che ha fatto della laicità dello Stato la sua bandiera.

«Portarlo in Parlamento - dice il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone - significa far capire che la libertà di ricerca non è un tema astratto che riguarda i rapporti fra Stato e Chiesa, ma tocca la vita delle persone in carne ed ossa». Lo stesso Capezzone, poi, entra nella polemica sul testamento biologico criticando la chiusura della Margherita: «Non è la prima volta che il cardinal Pompedda ha posizioni più avanzate di Francesco Rutelli».
«Dal corpo del malato al cuore della politica» hanno scelto come slogan per questo convegno che rappresenta l’investitura del candidato Coscioni. E lui sul palco - davanti a quel monitor dove brillano tutte le lettere dell’alfabeto che lui fissa una ad una mentre il computer legge il movimento delle sue pupille - fa un discorso da politico vero.
Attacca la «grave ingerenza degli apparati clericali» e il cardinal Ruini «che viola ogni accordo concordatario tra Stato e Chiesa» con il risultato di «far divenire le parrocchie vere e proprie sedi di confronto e di dibattito politico». Dice che dalla Chiesa «non dobbiamo aspettarci nulla di diverso».

Ma soprattutto, ora che l’associazione Luca Coscioni aderisce formalmente alla Rosa nel Pugno, elenca tutte le proposte che dovrebbero far parte del programma del nuovo partito e quindi dell’Unione: libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, revisione della legge sulla fecondazione assistita, uso della cannabis a scopo terapeutico.
E naturalmente quello che Marco Pannella ha indicato fin dall’estate scorsa come il nuovo cavallo di battaglia dei Radicali: «Non vogliamo - dice Coscioni sempre con la voce di metallo che traduce il movimento dei suoi occhi - essere vittime dell’eutanasia clandestina. Ne proponiamo la legalizzazione dando rilevanza giuridica alla volontà del malato di porre dei limiti alla sua esistenza».
Il discorso finisce, prende la parola Marco Cappato, che dell’associazione è il segretario. Cita Blair, Zapatero e Loris Fortuna mentre in platea Marco Pannella annuisce.
Fuori dalla sala c’è la fila davanti ad un computer uguale a quello usato da Coscioni. Serve per capire come funziona. «Ciao, sono ad Orvieto», prova a dire un ragazzo. Un minuto e 5 secondi.

Lorenzo Salvia

Data: 
Sabato, 3 December, 2005
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
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