You are here

«L’omosessualità? Atti destabilizzanti e immaturi»

Testo: 

Il commento dell’«Osservatore romano» al testo sul sacerdozio. «Non è un valore né una virtù»

CITTA’ DEL VATICANO - L’omosessualità è «destabilizzante per la persona e la società», non «rappresenta un valore sociale» ma ha piuttosto il carattere di «un’incompiutezza e di un’immaturità sessuale». Induce ad atteggiamenti «narcisistici» e a rapporti interpersonali improntati alla «seduzione». Costituisce una «controindicazione per il sacerdozio», al quale vanno ammessi soltanto «uomini ben fondati nella maturità della propria mascolinità». Queste affermazioni trancianti sono contenute in un articolo di commento alla «dichiarazione» vaticana su sacerdozio e omosessualità, pubblicato ieri dall’«Osservatore romano» e firmato dallo psicologo e prete francese Tony Anatrella.

Se la dichiarazione - ufficialmente pubblicata ieri, ma già nota ai media per una «fuga» del testo - aveva provocato reazioni critiche, questo commento scatenerà una tempesta polemica. Ecco un brano che - si può immaginare - sarà contestato parola per parola: «Negli ultimi anni l’omosessualità si è rivelata come un fenomeno sempre più preoccupante ed è stata ritenuta in diversi paesi come un’attitudine normale, mentre in passato era stata sempre considerata un problema nell’organizzazione psichica della sessualità e non era stata mai determinante nelle scelte della società. Essa non rappresenta un valore e ancor meno una virtù morale che potrebbe concorrere all’umanizzazione della sessualità. Non è un "bene" a partire dal quale si possano educare i giovani».

Citando documenti ufficiali - sui quali si basa la «dichiarazione» che esclude gli omosessuali comprovati dall’ordinazione sacerdotale - il commentatore afferma che «l’omosessualità è un disordine». E questa è dottrina ufficiale della Chiesa cattolica, contenuta in testi (per esempio la lettera ai vescovi «sulla cura pastorale delle persone omosessuali», del 1986) che portano la firma del cardinale Ratzinger.
Ma Tony Anatrella non si attiene alla sobrietà dei documenti ufficiali e abbonda nell’esame delle inclinazioni omosessuali con un linguaggio improntato a una valutazione sempre negativa. Ecco un brano destinato ai «formatori» dei seminari, per farli «attenti ai candidati che hanno incontrato difficoltà di identificazione con il proprio padre, che tendono a isolarsi, che fanno fatica a interrogarsi su se stessi, che si chiudono in una sessualità immaginaria e narcisistica, che hanno avuto esperienze omosessuali e tendono a minimizzarle, che visitano siti pornografici su Internet, che si lamentano degli altri e manifestano atteggiamenti vittimistici».

E’ verosimile che il testo provochi reazioni anche all’interno del clero cattolico, quando per esempio afferma che omosessuali ordinati sacerdoti - da vescovi che hanno «mancato di lucidità e di saggezza» - tendono a «sviare la propria paternità spirituale verso scopi narcisistici», arrivano a «militare a favore dell’omosessualità» e persino a «praticare l’omosessualità», dando luogo a «scandali che colpiscono la comunità ecclesiale». Sottotraccia si avverte una riconduzione della pedofilia all’omosessualità, su cui la disputa è quanto mai accesa. Assunto centrale del commentatore è la denuncia dell’«atteggiamento permissivo» invalso nella Chiesa «da parecchi anni» tendente ad ammettere all’ordinazione «candidati con tendenza omosessuale», come se «il loro impegno a vivere nella continenza» potesse bastare a evitare «conseguenze negative». Egli si preoccupa anche di chiarire che la «dichiarazione» pubblicata ieri non «mette in discussione» la «validità dell’ordinazione» di sacerdoti con inclinazione omosessuale e che «sarebbe malsano» che si sviluppasse un clima di «denuncia e di sospetto» nei loro confronti».

Luigi Accattoli

Data: 
Mercoledì, 30 November, 2005
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
Condividi/salva

Commenti

Degno completamento a questo tollerante ed aperto articolo dell'Osservatore Romano è l'intervento del Cardinale Tonini ad "Otto e Mezzo" di ieri sera, secondo cui "gli omossessuali non riescono a dominare i loro istinti, che sono irrefrenabili ed abberranti".... poi si continua a dire che sono i laici che vogliono uno scontro clericalismo/anticlericalismo..

Un saluto
G.Marco Vittorio