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Verso il congresso dell'associazione Radicali Friulani del 10 dicembre

In preparazione al congresso dell'Associazione, che si terrà a Udine il 10 dicembre prossimo, propongo alcune
considerazioni e spunti di discussione in merito al progetto della Rosa nel Pugno.

Sicuramente dopo l'ondata di clericalismo che si è scatenata (o manifestata) in occasione del referendum sulla legge 40 la possibilità di ritrovarsi assieme ai socialisti per costituire un partito laico è da salutare con favore.

Trovarsi in sintonia sui temi delle libertà individuali quali i PACS, la legalizzazione dell'eutanasia, l'ammistia è importante e non da poco.

Ancora più importante, a mio parere, ritornare sulla scena politica italiana con deputati e senatori radicali.

Detto questo vengo ai dubbi.

Al congresso di Riccione la Bonino ha ricordato che i Radicali per la loro capacità di governare i fenomeni
sono forza di governo.

Se allora come Rosa nel Pugno vogliamo proporci per governare a livello nazionale, regionale o locale non possono mancare dal nostro programma i temi importanti dell'economia e della politica internazionale.

In particolare in campo economico il nostro paese necessità di riforme urgenti, profonde e in senso liberale, non è più tempo di moderatismo e di consociativismo.
Le riforme sono quelle che il partito radicale propone da anni:
- liberalizzazione dei servizi- direttiva Bolkestein
- abolizione degli ordini professionali
- abolizione della cassa integrazione e sostituzione con un sussidio di disoccupazione formativo sul modello inglese o danese (welfare to work)
- abolizione dell'articolo 18
- riforma del sistema pensionistico
- privatizzazione delle mucipalizzate
- pivatizzazione "reale" dei monopoli di stato - Enel
- liberazione del commercio

Strettamente legate ai temi economici le riforme nel campo dell'istruzione: per uscire da questa crisi dobbiamo diventare più preparati, più capaci di innovare. Il nostro futuro non è nella corsa ai costi più bassi di produzione contro la Cina o l'India ma nell'innovazione.
Quindi non basta scuola pubblica, scuola pubblica, scuola pubblica ma ci vuole istruzione, istruzione e ancora istruzione, pubblica o privata non importa basta che sia di qualità.
Anche in questo caso ci sono riforme che da anni i radicali propongo e che rimangono attuali :
- abolizione del valore legale del titolo di studio
- buono scuola

Ma i socialisti, e qui è il punto, cosa ne pensano di tutto questo? A Riccione abbiamo evitato di discuterne, in regione non ne abbiamo avuto l'occasione.

Saranno questi temi del programma della Rosa del Pugno sia a livello nazionale che regionale? Che cosa significa indicare Blair come uno tre uomini politici ispiratori del nostro movimento?

La Rosa nel Pugno nasce come nuovo soggetto politico non come alleanza elettorale per cui non è che possiamo di sabato fare il tavolo della Rosa nel Pugno con i socialisti e di domenica il tavolo dei Radicali liberisti contro i socialisti (vedi Medeot sulla psuedo riforma liberale del commercio).

Ci vediamo a Udine.
Corrado

Cerco di intervenire con un contributo al dibattito innescato da Corrado.
Scinderei il contesto nazionale da quello locale, cosa che fino ad ora i Radicali non hanno mai potuto fare in quanto si è sempre (quasi) deciso di non partecipare alle elezioni amministrative.

Contesto nazionale.
Premetto che in Italia, referendum a parte, le riforme sono storicamente state, quando avvenute, sempre graduali. I radicali hanno proposte concrete che spesso stravolgono lo status quo. La situazione extra parlamentare ha comunque consentito ai Radicali di incidere sulla vita politica nazionale. Ora, questo non è più possibile, per questioni economiche e anche perchè con pochi parlamentari l'incisività nelle istituzioni è sicuramente maggiore. La modalità tipo "out-out" che ha contraddistinto i Radicali poteva essere l'unico modo di fare politica nella situazione di extra-parlamentarità. Io credo che la strategia che si vuole, e si deve, condurre sia quella di agire con costanza affinché le riforme avvengano non dall'oggi al domani (come auspicheremmo, ma che non è mai successo), ma che avvengano. Anche se questo significa tempi più lunghi.
In quest'ottica interpreto la nascita della Rosa nel pugno assieme ai socialisti. Rosa nel pugno che trova un denominatore comune (necessariamente, di compromesso) su una serie di punti che spingono con forza in alcune direzioni (quelle dei 31 punti di Fiuggi), ma che lasciano latenti, ma sempre valide e vive, altri temi nella componente radicale della Rosa nel pugno.
Come fa notare Corrado la Rosa nel pugno vuole essere un (1) soggetto politico (2) nuovo.
E' necessario quindi che vengano proposti da qui alle elezioni i temi che sono stati sintetizzati a Fiuggi, cercando di attingere in aggiunta ai 5 punti Giavazzi che pare abbiano già fatto breccia nella compagine prodiana.
Il rischio, altrimenti, è quello di confondere i potenziali elettori che noi vorremmo siano più del 3,5% sommatoria di quelli dei due soggetti. L'indirizzo deve essere unitario e ben comprensibile all'elettorato.

Contesto locale.
Un'associazione come quella nostra deve avere come scopo principale la riproposizione dei temi dei 31 punti, con in aggiunta altri temi peculiari relativi al territorio: Regione, Province e Comuni.
Inoltre, è già evidente un problema di relazione con lo SDI locale a tutti i livelli, per non parlare dei rapporti con le altre mille realtà "socialiste" che sembrano moltiplicarsi ogni giorno.
Scendendo a livello sempre più micro, maggiori saranno problemi a definire eventuali liste di Rosa nel pugno.
E' opportuno pertanto che si sviluppino in tempi rapidi momenti di confronto con gli appartenenti allo SDI locale.

Partecipo con piacere a questo Forum aperto da Corrado, che affronta un tema indubbiamente fondamentale per preparare in modo adeguato le prossime campagne elettorali:il proporsi in modo adeguato insieme ai compagni d'avventura socialisti.
Io penso che non sia solo uno slogan elettorale il fatto che "La Rosa nel Pugno" possa essere la vera novità nel panorama politico delle prossime elezioni, questa è una grande opportunità, ma può essere anche un grosso rischio, se diamo l'impressione, a quello che sarà il nostro bacino elettorale di riferimento, di creare una competizione interna tra radicali e socialisti.
Bisogna essere in grado, partendo dai punti di Fiuggi, di presentarsi come una realtà politica che è nata su delle proposte forti (dai diritti civili, alla laicità dello stato, fino a riforme sociali simbolo come l'abolizione degli ordini professionali e la lotta ai protezionismi), e questi punti comuni proporli con forza ed in modo unitario. Solo questo può permettere di rendersi credibili presso l'opinione pubblica, altrimenti rischiamo solo di essere accomunati ad altri tentativi meramente elettorali falliti del passato (girasoli...asinelli..e altre varie realtà animali/vegetali..).
La realtà locale è indubbiamente molto più complessa; approvo pienamente il fatto che "La Rosa nel pugno" sarà presente alle prossime elezioni amministrative (sarebbe stato un pò difficile spiegare alle persone come mai facevamo nascere una forza politica nuova per le politiche...che cessava di esistere un mese dopo per le amministrative..), ma è indubbio che i programmi a livello locale devono essere discussi ed affrontati nelle rispettive realtà, ma stando molto attenti a non pregiudicare l'importante battaglia per le politiche.

Un saluto, ci vediamo il 10 a Udine
G.Marco Vittorio