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A proposito di donne (cattoliche)

Testo: 

di MARIA LAURA RODOTA’

Quante divisioni femminili ha il Papa? Meglio, fuori dalle parafrasi di vecchie battute, lasciando fuori il Papa e il card. Ruini e la Cei, e tirando dentro il mondo politico: quante donne, quante donne cattoliche, e quante donne cattoliche praticanti sono favorevoli alla campagna antiabortista in corso? E poi: quante di loro - tra le cattoliche - sceglieranno di votare per uno schieramento o per l’altro in base all’impegno del Polo - o alla non belligeranza mostrata da alcuni dell’Unione - nella suddetta campagna? Non tantissime, se si parla in giro. Anzi, viene fuori che:
(1) Il tifo pro Papa, il vecchio e il nuovo, spesso convive con convinzioni private disapprovate da ambedue. Sul sesso, le unioni non benedette dalla Chiesa, e l’aborto. Tanti son tornati a messa, ma non cambiano stile di vita, per niente.
(2) Molte donne molto cattoliche (una minoranza in Italia ormai, comunque) non abortirebbero mai. Ma se interrogate rispondono che non cancellerebbero la legge 194, magari la modificherebbero, magari però non la considerano tanto una priorità; visto che (non avendo abortito) hanno tre figli, un mutuo, e scuole di zona che funzionano sempre peggio. E vorrebbero sentir parlare di quello nei programmi elettorali, grazie.
(3) Il « momentum » (direbbero i politologi americani) insomma lo slancio individuato dai neo-teo-conservatori in tema di religiosità e vita nel fallimento del referendum sulla fecondazione, forse è esagerato. Alla maggior parte degli italiani/e quel referendum non interessava. L’aborto è un’altra cosa. Tutte conoscono qualcuna che ha abortito, o lo hanno fatto/dovuto fare. Forse è un altro il referendum da ricordare, quello per l’abolizione della 194, nel 1981; quando le nonne e prozie beghinissime di molte di noi andarono a votare no, e per la prima volta pronunciavano la frase «è un diritto delle donne». Non abortire clandestinamente, ché se ne sapeva qualcosa.
(4) Per l’Unione, la campagna antiaborto rischia di essere un trappolone; per portare il dibattito lontano da economia, mutui, scuole ecc. (oddio, può far comodo anche all’Unione, laddove non ha idee chiarissime). Però: come gli Storace e i Cesa del partito devoto si accaniscono contro la 194 e la Ru486 dando per scontate le cattoliche, i cauti - non necessariamente cattolici - dell’opposizione reagiscono poco, dando per scontate le laiche di sinistra; tanto si sa che li voteranno lo stesso. E’ triste essere date per scontate, o fa arrabbiare o deprime. Anche se si è cattoliche, pie, ratzingeriane, storaciane (!), cesiane (?), giovanardiane (!?). No, davvero, perché nessuno chiede alle donne cattoliche cosa ne pensano?

Data: 
Martedì, 22 November, 2005
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
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