I due segretari non hanno nascosto che la strada è in salita, ma i presupposti sono buoni
(ldf) Non sarà un percorso semplice. E lo sanno bene Beppino Nosella, segretario provinciale dello Sdi e Franco De Carli, segretario del Nuovo Psi. Ma l'unità socialista è un valore per il quale si devono tentare tutte le strade. È stato questo il cuore delladiscussione nell'incontro che l'altro giorno ha visto insieme la delegazione dello Sdi e quella del Nuovo Psi. Non solo. I due segretari si sono posti un obiettivo: sotto l'albero, a Natale insomma, il percorso potrebbe essere chiuso con una grande convention che - se andrà in porto - potrebbe riunificare in provincia tutte le anime socialiste. E per arrivare a questo obiettivo nel corso dell'incontro sono state poste delle tappe intermedie. In pratica sia Sdi che Nuovo Psi dovranno portare questa istanza nelle rispettive basi. «Solo in questa maniera - ha commentato Beppino Nosella - si potranno raggiungere risultati. Un accordo di vertice senza il coinvolgimento degli iscritti avrebbe poco senso e non darebbe i risultati sperati. Noi siamo pronti a fare la nostra parte». Ma se in casa della Sdi la strada potrebbe essere più aperta, i problemi maggiori arrivano, invece, dal Nuovo Psi. Gli iscritti, infatti, non hanno ancora digerito l'acrimonia nei confronti del Pci e quindi fanno fatica a pensare di inserirsi nel centrosinistra dove il maggior partito sono i Ds. Non sarà quindi un compito agevole quello di Franco De Carli, ma l'ex parlamentare non ha certo perso l'abitudine a combattere. Politicamente s'intende.
Sempre dall'incontro è anche emerso che l'occasione delle prossime amministrative del capoluogo e di diversi comuni della Destra Tagliamento sarebbero una buona occasione per vedere insieme le due rappresentanze alle quali, è bene ricordarlo, si aggiungeranno anche i Radicali di Stefano Santarossa.
Commenti
UNIONE SOCIALISTA LONTANA DAL PROGETTO DI FIUGGI
L'articolo di oggi mette in luce un progetto altro rispetto a quello di Fiuggi poi confermato dal congresso radicale di Riccione e dal consiglio nazionale dello SDI di una settimana fa.
Mi limito, per ora, a postare questo commento per riservarmi domani di impostare con lo SDI un calendario di incontri per correggere la rotta.
Sembra che gli esponenti locali continuino a riproporre la formula dell'unità socialista anteposta e contrapposta al nuovo soggetto politico liberale, laico, socialista e radicale lanciato da Sdi, Radicali italiani, Associazione Coscioni e FGS.
In Friuli Venezia Giulia, e non solo a Pordenone, ancora non ci siamo.
Ma la Rosa nel pugno?
Effettivamente, dall'articolo sembra che a PN lo SDI si muova a prescindere dalla neonata Rosa nel pugno. Difetto di comunicazione o difetto di strategia?
necessità di un cordinamento permanente
Concordo pienamente con l'intervento di Stefano Santarossa: mentre a livello nazionale, e in molte realtà locali, si ragiona oramai nell'ottica unitaria della "rosa nel pugno", a livello locale mi sembra che stia esplodendo una schizzofrenia irrefrenabile da parte del mondo socialista (...forse più Nosella che Dario...). Penso anche che sia molto importante la nascita al più presto di un coordinamento locale permanente della "Rosa nel Pugno" che accompagni la campagna elettorale per le politiche e per le amministrative.