Gorizia
E' stato uno dei politici friulani e italiani più significativi, uno fra quelli che hanno combattuto battaglie importanti per la trasformazione della società italiana, come quelle per il divorzio o l'aborto: Loris Fortuna, definito un libertario socialista, ma anche radicale e democratico, uomo di cultura e lungimirante, è stato ricordato ieri, a Gorizia, nel ventennale dalla morte: dapprima con la scopertura di una targa in sua memoria, affissa al muro del Tribunale del capoluogo isontino dove lo stesso Fortuna, nel 1944, ancora studente universitario e militante nella Brigata partigiana Osoppo, fu incarcerato e condannato a morte (pena mutata in tre anni di lavori forzati).
Poi in un confronto con amici e compagni di partito e di battaglie, fra i quali l'onorevole Marco Pannella , il senatore Giovanni Crema dello Sdi, già parlamentare del Psi, Piero Zanfagnini esponente di spicco dei socialisti friulani, Andrea Castiglione presidente dell'Istituto di studi che ha organizzato il convegno, Alessandro Waltrisch capogruppo al Comune di Gorizia, e Claudio Cressati, assessore comunale alla cultura.
Ricordare un uomo politico come Loris Fortuna è cosa complessa per la molteplicità delle cose da lui fatte, per le numerose battaglie da lui intraprese e per l'impegno da lui profuso. Loris Fortuna viene ricordato come un uomo che ha saputo vedere oltre: «In un'epoca in cui il Friuli Venezia Giulia era una terra chiusa ha osservato il senatore Giovanni Crema dello Sdi - Loris accettò con entusiasmo la proposta di aprire la regione verso la Jugoslavia, l'Austria, il centro e l'est dell'Europa. La sua stretta amicizia con la minoranza slovena era rinomata».
E così pure lo ricorda, in un intervento molto significativo, Piero Zanfagnini: «Dopo i fatti di Ungheria, Fortuna lasciò il partito comunista. Egli covava da sempre una ribellione rispetto a quella che era la politica internazionale del partito comunista. Quella che aveva assunto, qui in Fvg, era una posizione di appiattimento sulla politica jugoslava. Nel '57 aderisce al partito socialista ma non è mai stato un anti-comunista. Fortuna interpretò l'evolversi dell'evoluzione politica. Voleva aprire una finestra da Udine sulla realtà culturale del Paese e su un mondo più vasto, quello delle relazioni internazionali. Attraverso il Circolo culturale Calamandrei e la sua rivista, per sprovincializzare Udine e il Friuli, creò rapporti con Roma e Lubiana, Parigi, Madrid, Dsseldorf».
Per l'onorevole Marco Pannella è assolutamente incomprensibile il fatto che Loris Fortuna non appaia in nessuna delle mille pubblicazioni edite dal Parlamento: «E' incredibile, non v'è memoria. O quel che è peggio c'è questo atteggiamento di condanna nel presente perché non ci sia presenza nemmeno in altri tempi. Sono davvero grato a Gorizia e al suo Comune per non aver considerato Fortuna solo un nome o un ritratto, ma qualcuno da ricordare per le sue gesta. Ci sono alcuni che commemorare rappresenta un pericolo. Loris è considerato uno di questi». Pannella fa un cenno anche a Pier Paolo Pasolini peraltro amico di Fortuna: «Vedete, mi rincresce pensare che anche nel caso di Pasolini ci si ricordi di lui solo per la modalità cruenta con la quale è morto. In questo modo violentano la sua vita, ma non emerge ciò che lui davvero ha fatto per la società».
Martina Apollonio