Caro Marco Pannella, ti dirò che cosa ho pensato ascoltandoti durante questo Congresso radicale.
Ho pensato che tu fossi felice della combinazione che toglie il Partito Radicale, alla vigilia del suo cinquantennale, a un allarmante impasse, e gli promette una trasfusione e una vita nuova con i socialisti e nella migliore sinistra.
Ho pensato che tu ti sentissi come uno che ora può anche morire.
Te lo dico, perchè in realtà ho pensato che, se puoi morire libero dall’angoscia di non sapere dove andrà la tua creatura, vuol dire che puoi finalmente viverne serenamente, e fare le cose che avevi voglia di fare da tanto tempo, tanto che quasi te ne dimenticavi.
Adriano Sofri