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Boss come santi, sulle volte delle chiese

Testo: 

Sulle pareti di alcune Case del Signore, soprattutto negli Usa, trovano posto strani ritratti di capimafia

di Gualtiero Vecellio

C’è chi ha gridato allo scandalo; c’è chi si è indignato; c’è chi si è domandato come e perché sia stato possibile che Renato De Pedis, boss della Banda della Magliana abbia potuto trovare sepoltura all’interno della basilica di Sant’Apollinare: “meriti“, evidentemente, che ci sono sconosciuti e che sarebbe interessante conoscere. Ad aver tempo e possibilità di vagabondare per cattedrali e chiese, tuttavia, spesso ci si imbatte in non meno sorprendenti episodi. Prendiamoci dunque la libertà, per una volta, di “scherzare coi santi“, noi che siamo modestissimi fanti.

Per esempio in una chiesa centrale di Montreal, Canada, è ancora possibile vedere negli affreschi delle volte, una bizzarra composizione, che mostra santi e beati, e naturalmente la Santa Vergine e Gesù ancora bambino; con loro c’è anche un Benito Mussolini in regolamentare camicia nera, assieme ai quadrunviri e ai partecipanti alla marcia su Roma. Se poi si va a Brooklyn, New York, nella Chiesa Madre, sempre confuso tra santi, beati e altre sacre immagini, si può vedere, anche un signore di mezza età, indossa un elegante cappotto di cammello anni Cinquanta, un borsalino in mano. Anni fa il sacerdote della Chiesa mi ha raccontato la storia di quella “presenza“, dandogli un nome e un cognome: Joe Profaci, boss mafioso della zona.

La storia, divertente e di un qualche amaro insegnamento, è questa: molti italo-americani erano partiti per combattere in Europa contro fascisti e nazisti. Le madri, le figlie, le mogli, le fidanzate, fecero un voto: “Se i nostri uomini tornano sani e salvi, ci tassiamo per costruire una chiesa“. La Santa Vergine deve essere stata particolarmente misericordiosa, e molti devono essere tornati: che le offerte raccolte superarono di gran lunga il denaro necessario per la costruzione della Chiesa. Con i soldi rimasti si acquistarono gioielli per adornare la statua della Vergine. Una notte a metà anni Cinquanta dei ladri penetrarono in Chiesa e si impossessarono dei gioielli. Polizia e investigatori non cavarono un ragno da un buco; il vescovo di allora, che doveva saperla lunga, si rivolse allora ai picciotti. Dopo qualche giorno i gioielli furono restituiti. Qualche giorno ancora, e nella stessa chiesa si celebrarono due funerali, quelli dei ladri di gioielli.

Per ringraziamento Joe Profaci venne ritratto sulla volta, appunto tra i santi e i beati. Più vicino a noi, ora: Siculiana è un piccolo paesino siciliano tra Agrigento e Caltanissetta. Da lì sono partiti i Caruana-Cuntrera, una famiglia mafiosa la cui ragnatela di traffici illeciti (narco-traffico soprattutto) è estesa tra Europa, Canada e Venezuela; anni fa andai a visitare la chiesetta del Santo Crocifisso. Da anni i boss avevano lasciato il paese: alcuni in carcere, altri a Montreal, altri ancora sparsi tra Germania, Regno Unito e Sud America. C’erano però i banconi dove i fedeli pregano la domenica e le feste comandate. Ogni bancone, la targhetta di chi l’aveva donato: e molti erano a nome dei boss espatriati, latitanti o in carcere. Come si dice: davvero le vie del Signore sono infinite.

Data: 
Mercoledì, 19 October, 2005
Autore: 
Fonte: 
L'OPINIONE
Stampa e regime: 
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