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Non si rottama così un ministro

Testo: 

Non si rottama così un ministro. Quella che solo poco più di un anno fa fu definita una legge di «sistema» (la Gasparri) e fu approvata dopo un lungo braccio di ferro parlamentare è già diventata un ferrovecchio. Le norme sulla governance della Rai si sono dimostrate farraginose e contraddittorie. La ri-politicizzazione delle procedure di nomina del consiglio di amministrazione è servita solo ad aumentare il tasso delle esternazioni e delle polemiche. La privatizzazione di viale Mazzini è stata archiviata perché sgangherata e assolutamente ingestibile. Pochi giorni orsono, poi, abbiamo appreso con stupore che il Sic, il metodo prescelto per indicare i tetti antitrust del mercato multimediale sul quale maggioranza e opposizione avevano battagliato duramente
in Parlamento, è troppo complesso da calcolare e quindi bisognerà aspettare il prossimo anno per saperne di più. La cosa più sorprendente è che mentre la Gasparri cade a pezzi e si dimostra già obsoleta, la maggioranza si gira dall'altra parte. E' la conferma che quel provvedimento serviva solo a «sistemare» gli affari di un notorio gruppo televisivo privato. E non a caso, passata la festa, il ministro che pure aveva dato il suo nome alla legge è stato sostituito. Del resto in molti, anche nel centrodestra, avevano sostenuto sin dall'inizio che non era farina del suo sacco. Ma dove sono ora i super-tecnici che di quella legge erano stati i veri padri? Sono stati premiati e hanno lasciato rottamare il ministro senza avere l'onestà intellettuale di dire: «E' colpa nostra».

di DARIO DI VICO

Data: 
Lunedì, 3 October, 2005
Autore: 
Fonte: 
CORRIERECONOMIA
Stampa e regime: 
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