You are here

Risposta a chi chiede l’area laica

Testo: 

di Arturo Diaconale

Molti lettori mi scrivono criticando la scelta di Marco Pannella e di Gianni De Michelis di dare vita ad un’area laica e socialista nel centro sinistra. Gli stessi lettori, ricordando che insieme a Davide Giacalone mi sono fatto promotore in passato della formazione di una Casa Laica all’interno del centro destra, mi sollecitano a riprendere la vecchia iniziativa seppellita dagli egoismi di partito in occasione delle elezioni regionali. E si chiedono perché mai io, sempre insieme a Davide Giacalone, non metta allo stesso tavolo il Pli di Stefano de Luca, il Pri di Giorgio La Malfa e Francesco Nucara, i radicali Benedetto Della Vedova e Marco Taradash, i liberali Alfredo Biondi e Raffaele Costa e Stefania Craxi per dare vita nella Cdl ad un’area laica e riformista uguale e contraria a quella in via di formazione nel centro sinistra.

Fino ad ora ho accuratamente evitato di dare una risposta all’invito contenuto in queste lettere. Ma nei giorni scorsi ho lanciato l’idea di partecipare alle primarie del centro destra presentando una candidatura laica. Non per mettere in discussione la leadership di Berlusconi ma per marcare una presenza politica che al momento non esiste. E sulla scia di questa proposta le lettere si sono moltiplicate. C’è chi mi ha chiesto di puntare su Renato Altissimo convicendolo a rientrare definitivamente in Italia e nella v ita politica. C’è chi mi ha sollecitato a proporre a Stefania Craxi di mettersi alla guida con la sua Giovine Italia al movimento laico, liberale e riformista che si verrebbe fatalmente a creare in seguito alla partecipazione alle primarie. C’è chi mi ha invitato a promuovere la raccolta delle firme in favore della candidatura alle primarie di Benedetto della Vedova. C’è, infine, chi mi ha scritto per chiedermi perché mai non mi getto in prima persona nell’avventura tentando di trascinarmi appresso tutti gli altri.

Tanto fermento è sicuramente positivo. Ed è il segno inequivocabile dell’esistenza di un’area che presto o tardi non potrà non passare dall’attuale stato gassoso al tanto auspicato stato solido. Soprattutto se la nuova legge elettorale in senso proporzionale vedrà la luce e le diverse componenti laici, liberali e riformiste del centro destra saranno chiamate a sceglie se confluire ed annullarsi nei partiti esistenti o se puntare ad aggregarsi per raggiungere lo sbarramento del 2 per cento. .Ma, va detto senza mezzi termini, tanto fermento positivo rischia di evaporare come neve al sole se i vari personaggi che caratterizzano quest’area non comprendono che per difendere meglio il proprio “particulare“ debbono rinunciare a badare solo ed esclusivamente al proprio interesse diretto ed immediato. Per dare vita ad un’area laica, liberale e riformista della Cdl in grado di rappresentare una alternativa credibile a quella che si potrà formare nel centro sinistra, c’è bisogno di grande generosità personale. Per quanto mi riguarda io sono disposto come sempre a fare la mia parte. Ma, forte dell’esperienza del passato, non ho alcuna intenzione di trasformare me stesso, i collaboratori ed amici de “L’opinione delle libertà“, i lettori del giornale e del sito, negli ottusi portatori d’acqua di chi ha come unico progetto politico la sistemazione personale. O tutti insieme appassionatamente oppure ognuno per se, verso l’ennesima, inevitabile e questa volta definitiva sconfitta.

Data: 
Venerdì, 30 September, 2005
Autore: 
Fonte: 
L'OPINIONE
Stampa e regime: 
Condividi/salva