di Aldo Torchiaro
Fiuggi ha segnato un punto di svolta: i Radicali Italiani hanno trasformato il loro rapporto con lo Sdi in una aggregazione politico-elettorale vera e propria. Abbiamo chiesto un bilancio a chi con questa scelta ha chiarito di non voler avere nulla a che fare: Benedetto Della Vedova.
Cosa è successo a Fiuggi?
A Fiuggi, come preannunciato, è successo che Radicali e socialisti hanno fatto un passo avanti. Un passo probabilmente decisivo verso un soggetto politico nuovo.
E adesso?
Questo soggetto si presenterà alle prossime elezioni nella alleanza dell’Unione, a sostegno di Romano Prodi. Nel metodo la scelta è stata caratterizzata da un sano pragmatismo, ma politicamente si sarebbe potuti, col medesimo atteggiamento pragmatico, arrivare ad una alleanza diversa, con la Cdl, che in questo momento di difficoltà e di sbando avrebbe offerto molte più chances di portare la politica radicale a tutto tondo nel posto dove sicuramente rimane una parte importantissima degli elettori radicali.
Cosa prefigura?
Insieme ad altri amici, e sulle nostre sole spalle, stiamo dando vita ad un punto di aggregazione e di iniziativa politica nuovo.
Che si configura come un partito?
Dipenderà da quante adesioni raccoglieremo già dai prossimi giorni. Questa scommessa, di cui tutti noi siamo molto convinti, va vista anche con Berlusconi e Forza Italia in primis. E’ uno strumento di cui tutta la coalizione del centrodestra può beneficiare
Marco Pannella.
Con Marco il rapporto è sempre molto intenso sul piano personale e politico. Ci sono due elementi. Il primo elemento, e lui lo ha pubblicamente riconosciuto, è che lui vede nel mio tentativo di presenza radicale tra i liberali una continuità con gli ultimi dieci anni di scelte del partito. Dopodiché – questo è il secondo elemento – lui ha fatto convintamente una scelta diversa, che io non condivido. La prospettiva è comunque quella di non gettare alle ortiche una comune militanza non tra pari, ma tra chi come lui è il leader e chi come me è un militante.
Sta dicendo che dopo le elezioni i radicali di destra e di sinistra tornano insieme?
Non corriamo. Bisogna vedere come procede il percorso dei radicali che vanno a sinistra, e come evolve il nostro tentativo con la Casa delle Libertà, che io sono convinto porterà a novità di sostanza. Si parte da schieramenti alternativi l’uno all’altro, poi è chiaro che su alcuni contenuti ci si ritroverà, è nella fisiologia dei rapporti tra maggioranza e opposizione.
Qual è il percorso che vedi per la nascita di un tuo partito?
Cosa sarà dipenderà dal percorso che l’iniziativa saprà imprimergli. Noi riteniamo importante che la Casa delle Libertà riacquisti una identità laica e liberale, o almeno spero di contribuire a questo. Ci vogliono energie politiche nuove di indirizzo liberale che possano contribuire a far cambiare rotta alla CdL.
Anche perché voi siete più sensibili alla ricerca scientifica, alla bioetica…
Sarebbe velleitario pensare di andare nella CdL con la speranza di essere noi a dettare l’agenda politica. E’ nostra convinzione su questi temi che dobbiamo mantenere una posizione limpidamente laica. Senza con questo sentirci isolati: all’interno della Cdl ci sono molti elettori liberali, laici, che manifestano insofferenza rispetto alle recenti chiusure del ministro Storace rispetto alla sperimentazione scientifica. Ma dobbiamo imparare da quanto accaduto in Germania.
Cioè?
La lezione tedesca è che i popolari vincono solo quando si alleano ai liberali: la Fdp riassume in sé i Radicali Italiani, con una piattaforma liberista, una grande apertura alle questioni della bioetica e delle libertà individuali.
E’ interesse di chi guiderà la CdL quello di promuovere su questi temi anche posizioni diverse da quella prevalente.
Eventuale candidatura di un liberale o un radicale alle primarie del centrodestra. Parlarne adesso non ha senso, bisogna capire se e quando saranno le primarie. Pannella mi ha invitato ad accettare una mia candidatura alle primarie, e sicuramente ci porremo il problema di come far pervenire nel cuore del confronto del centrodestra la voce radicale e liberale.