Il problema della concorrenza economica cinese, anche sui mercatini degli ambulanti, ha portato allo scoperto l'anima illiberale di chi, di fronte al tema della concorrenza dei prodotti cinesi vede come soluzione il protezionismo economico, e invece di ricorrere a strumenti che la favoriscono e regolano il mercato preferisce utilizzare metodi ed espedienti di contrasto tali per cui la concorrenza non è infine regolata, ma impedita. Il niet per gli ambulanti cinesi è infatti l'ultima decisione "illiberale" dell’amministrazione comunale di Azzano Decimo, guidata dal sindaco Enzo Bortolotti, che, introducendo dei particolari parametri, ha di fatto impedito l’assegnazione di posti agli ambulanti cinesi nel mercato che partirà a Tiezzo ad ottobre.
Dobbiamo riconoscere che oggi nei nostri mercati il prodotto oltre che meno costoso, in alcuni casi è anche un buon prodotto e l'impedire ai cinesi di vendere il prodotto ad Azzano Decimo porterà molti residenti a rivogersi altrove, danneggiando anche gli ambulanti autoctoni o costringerà le fasce più deboli dei residenti, gli anziani con la pensione minima, a rinunciare a comprarsi alcuni prodotti.
Ciò che va invece punita è la contraffazione, e su questo ci sono norme nazionali ed europee che la reprimono. Ma la nazionalità del prodotto contraffatto non dovrebbe poter determinare né tanto meno giustificare trattamenti sanzionatorii mirati.