Roma, 29 agosto 2005
• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani
Mi auguro che giunga una pronta smentita vaticana alle indiscrezioni apparse ieri su "The Observer" e riprese oggi da "Il Giornale" secondo cui, anche e soprattutto come misura preventiva rispetto ai casi di violenza su minori da parte di religiosi, la Santa Sede avrebbe in programma un "giro di vite" per non limitarsi a "scoraggiare", ma per "impedire" a persone omosessuali di percorrere il cammino del sacerdozio.
Lascio da parte ogni considerazione (che lascio ad altri) sulla sorte della "carità", virtù teologale che sembra navigare in acque perigliose, e mi limito ad una osservazione più semplice.
Parrebbe dunque che, secondo la Sante Sede, vi sia una sorta di equivalenza, di corrispondenza tra un orientamento sessuale (in questo caso, l'omosessualità) e la tendenza a compiere abusi e atti di violenza. Ciò non solo è smentito da ogni evidenza fattuale (per non dire scientifica: su questo piano, il discorso diverrebbe addirittura risibile), ma mi sembra una delle equiparazioni più infami e vergognose che si potessero immaginare.
Ci sarà una smentita? Come si dice in questi casi, domandare è lecito, rispondere è cortesia.