I RADICALI «Difendiamo i cittadini, non i commercianti»

Non una difesa dei commercianti, ma un’azione contro le decisioni del Comune che sarebbero attuate contro gli interessi dei cittadini. È stato con questo spirito che Gianfranco Leonarduzzi, a nome dei Radicali italiani, ha manifestato venerdì in via Manin in occasione dell’ingresso delle automobili del Rally delle Alpi orientali nella Zona a traffico limitato.
È lo stesso Leonarduzzi a spiegare le ragioni della sua decisione: «Innanzitutto da radicale sono corso a manifestare contro un provvedimento illegittimo, come quello di martedì sera di chiudere piazza primo Maggio alle auto. Se i commercianti vogliono prendere le distanze, come qualcuno ha fatto, sappiano che le battaglie dei radicali in difesa del terzo stato, dei produttori e delle partite Iva, le abbiamo fatte ancora dieci anni fa. Già allora la categoria ha dimostrato di avere un cote controriformista evidente, timorosa di introdurre qualsiasi processo di modernizzazione del terziario e innovare il comparto».
«Perciò a noi radicali dei commercanti del centro o della periferia non interessa nulla – prosegue Leonarduzzi – . A noi radicali interessa respingere l’azione del Comune di sequestro della libertà che arbitrariamente questa città attua nei confronti dei cittadini e denunciare la mancanza di una visione politica moderna di condurre Udine. Martedì sera con la chiusura di piazza primo Maggio alle auto, importanti parcheggi chiusi nel fine settimana, costo dei tickets paricolarmente salati, il traffico della città continuamente rivoluzionato. Senza contare la totale confusione di membri della giunta che si sconfessano l’uno con l’altro. Il flop di pubblico della gara di Rally non è altro che un ulteriore danno per la città che dovrebbe sensibilizzare le coscienze di quei cittadini che sono sempre pronti a criticare i friulani di provincialismo e di chiusura, definendoli “sotans, ubbidienti e polentoni"».