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Referendum. Il "partito" del sì non è contro la vita

Testo: 

Diversi sono i motivi che hanno portato i cittadini italiani ad astenersi da queste ultime consultazioni, dai più banali, come la disaffezione nei confronti della politica o dallo strumento referendario, all´indifferenza di molti che, non sentendosi toccati in prima persona, non hanno nemmeno cercato di capire di cosa si trattasse, ma sopratutto la mancata comprensione dell´importanza di questi referendum.
Le implicazioni della legge 40 sono sicuramente molte e talune anche piuttosto complesse, si può quindi facilmente immaginare il senso di inadeguatezza che molti possono aver provato.
Certo è che se gli elettori si fossero recati alle urne e avessero votato scheda bianca anzichè preferire l´astensione, avrebbero quanto meno dato la possibilità al parlamento di ridiscutere la legge. Cosa che non era stata possibile un anno fa, dato che si è trattato fin dall´inizio di una legge blindata, tant´è che nessun emendamento è stato approvato, nonostante ne fossero stati presentati a decine.
Purtroppo, ma non per colpa nostra, non si è fatta sufficiente informazione. Sarebbero stati necessari mesi di dibattiti per capire e lasciare il tempo a ciascuno di farsi un´idea, di elaborare il proprio sentire personale e capire le ragioni degli uni e degli altri.
Il poco tempo ha fatto sì che le due posizioni venissero stereotipate, riducendo i fautori dell´astensionismo a dei pro-vita e i sostenitori del si a dei pro-scienza. Come sostenitrice del comitato per il si, rivendico di essere portatrice di valori come la libertà, la democrazia e la stessa vita. Quella dei migliaia di malati che, come Luca Coscioni (affetto da sclerosi laterale amiotrofica), sopportando enormi sofferenze, attendono che si trovi una cura che possa salvargli la vita.
Con la vostra astensione forse non li avrete condannati, perchè per fortuna in altri Paesi la ricerca prosegue, ma sicuramente avete tolto loro un po´ di speranza.
Mi domando: pensate veramente che se uno dei parlamentari che ha votato questa legge (che proibisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali) un domani scoprisse che lui o un suo caro è stato colpito da una grave malattia curabile con le cellule staminali embrionali, rinuncerebbe a farlo curare? La coerenza vorrebbe che rinunciasse ad una simile cura, visto che con una legge l´ha di fatto proibita ai suoi concittadini. Ma temo che la coerenza scarseggi, mentre abbonda l´ipocrisia.
Tanto l´onorevole i soldi per andare a curarsi all´estero li avrà, e voi?

Raffaella Powell
Associazione Luca Coscioni

Data: 
Mercoledì, 22 June, 2005
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Lettere
Stampa e regime: 
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