Sintesi dell'intervento di Emma Bonino
«Proprio in questi giorni, mentre noi ci incontriamo, il mondo avra' un Tribunale Internazionale Permanente per giudicare i crimini contro l'umanita', i crimini di guerra e i genocidi.
Questo progetto politico, che fa parte del progetto politico piu' generale di Globalizzazione della democrazia e dello Stato di diritto, e' stato l'oggetto di un totale impegno del Partito Radicale Transnazionale e, in particolare, di Non c'e' Pace senza Giustizia. In questi anni, nella nostra campagna per le ratifica dello Statuto di Roma, noi cosi' piccoli, siamo riusciti a toccare 109 paesi. Molta parte delle 65 ratifiche hanno l'impronta del Partito Radicale.
Oggi abbiamo conquistato il fatto che l'impunita' non deve avere piu' cittadinanza nella Comunita' Internazionale: non si tratta di un diritto di ingerenza, ma di un dovere di protezione degli esseri umani.
Dei 316 conflitti che hanno avuto luogo in questo secolo, sorprende che quasi 200 sono avvenuti dopo la seconda Guerra mondiale. Di 56 conflitti degli ultimi 10 anni, 53 sono intrastatali. E questo spiega molto.
Le nostre risposte all'11 settembre partono dall'imprescindibilita' della laicita', della separazione tra Chiesa e Stato. Il dibattito malposto sull'Islam dovrebbe essere spostato sulla questione della laicita'. In quei paesi, voci in questo senso cominciano ad alzarsi. Ma solitarie, come quelle dei dissidenti dei paesi dell'Est che nessuno ascoltava, con l'eccezione di noi Radicali.
Abbiamo affrontato in modo non banale il fenomeno dell'antiglobal. Abbiamo saputo scavare e declinare la definizione dei diritti umani. Abbiamo dato anche un'interpretazione e una declinazione ai diritti della liberta' economica: come elemento non marginale, ma fondamentale dello sviluppo economico.
Abbiamo infine intuito che tutte queste lotte necessitano e hanno gia' un filo conduttore: la necessita' di democrazia e di liberta'. E stiamo balbettando, alla fine di questa constatazione, un progetto di un'Organizzazione Mondiale della Democrazia.
Ma per realizzarla non basta eleggere un nuovo tesoriere o un nuovo segretario. Oggi siamo 3343 iscritti di cui 120 su territorio non italiano. Sono cifre significative. In questi anni abbiamo avuto un pieno di idee, di analisi e di iniziativa politica. Ma spesso siamo stati soli.
Se c'e' la forza, la determinazione, il coraggio di non darsi per vinti e di dire ?riproviamo' dobbiamo darci altro tempo per vedere se entro sei mesi riusciamo a creare condizioni piu' reali e piu' credibili per rifondare il Partito Radicale Transnazionale. Questo mi semra molto ragionevole e molto serio. Altrimenti l'unica cosa che possiamo fare domenica e' chiudere.