Un merito, per paradosso, la legge elettorale varata dal centro-dx sicuramente ce l'ha, ed è quello di aver convertito al presidenzialismo forze politiche fino a ieri lontanissime da un'ipotesi del genere, basta leggere i componenti del comitatone referendario.
La fulminante capriola di partiti che hanno sempre osteggiato qualsiasi forma elettorale che conducesse alla pericolosa "deriva totalitaria determinata dal presidenzialismo", ha davvero del miracoloso.
Ora appare naturale pensare che la nascita del comitatone pro referendum, ergo, pro Tatarellum, nulla abbia a che vedere con la legge elettorale per il semplice motivo che la legge emendata dal centro-dx non è certamente peggiore del Tatarellum : ambedue sono castelli di sabbia.
Il punto riconduce a puri interessi di bottega la ragione dello scatenarsi attorno all' elezione diretta del presidente è un inganno ben confezionato.
La raccolta firme altro non è che un magnifico spottone di campagna elettorale.Un presidenzialismo serio o è all'americana o non è.
Diverso è l'atteggiamento dei Radicali sulla questione. Appena verrà definita la legge elettorale regionale, i Radicali raccoglieranno le firme contro la normativa di voto del prossimo anno con un referendum o proposta di legge, che abbia una natura chiara, trasparente, americana, affinchè il referendum si celebri a cavallo delle due tornate elettorali, 2003/2008.
L'unico impianto di elezione diretta del presidente che funziona è solo quello americano.
I radicali stanno pensando di contattare l'ex parlamentare Beppino Calderisi per definire e predisporre una riforma presidenzialista, maggioritaria, uninominale secca sul modello della proposta di legge nazionale appena depositata in parlamento. La soluzione più corretta in grado di sgombrare il campo dalle ipocrisie e da sistemi elettorali ambigui che nulla hanno a che vedere con il presidenzialismo.