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«Il referendum non c'entra. Abbiamo solo esercitato la nostra libertà di pensiero»

Testo: 


ROMA - Torna «abbastanza soddisfatto» a casa Giovanni Azzone, professore emerito dell'Università di Padova, già ordinario di Patologia generale. Per lui, che lo ha messo nero su bianco, sei mesi di lavoro, l'approvazione del documento è un successo. zB>Perché quell'abbastanza? « Qualcuno ci ha chiamati nazisti solo perché abbiamo proposto di utilizzare le staminali degli embrioni soprannumerari per scopo umanitario. C'è stata un'opposizione molto più violenta del previsto, di certo inappropriata in una sede del genere. Per questi temi c'è una partecipazione emozionale molto forte. Ai Lincei non era mai successo» risponde Azzone, liberale che, tra i più attivi della Commissione di bioetica, oltre al presidente Rescigno cita i cattolici Giovanni Chieffi e Luigi Pasinetti e i laici Gennaro Sasso e Rosario Villari.
Lei cosa ha risposto a chi vi accusava di nazismo?
«Che i relatori della mozione hanno lavorato nell'interesse dell'umanità, per diminuirne le sofferenze. Dalle staminali dell'embrione trarremo grandi vantaggi . Noi abbiamo analizzato la questione con mentalità aperta. La donazione degli embrioni sovrannumerari deve essere vista come un atto umano, come per gli organi».
Cosa intendete per embrioni attualmente esistenti , espressione giudicata poco trasparente?
«Ci saranno sempre nuovi embrioni in eccesso. A mio parere vanno considerati attuali anche quelli».
E' un caso che il documento arrivi a ridosso del referendum?
«L'Accademia non fa battaglie politiche, ma di principio. Ha posizioni indipendenti, difende la libertà di pensiero. Certo è molto importante aver illuminato la strada da percorrere. Ma nessuno potrà accusarci mai di aver agito da partigiani».

M.D.B.

Data: 
Sabato, 23 April, 2005
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
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