Parla il vicepresidente azzurro della Camera alla vigilia del Consiglio nazionale di Forza Italia
di Dimitri Buffa
"Il nostro comune denominatore in politica, siccome ci chiamiamo Casa delle libertà, sarà appunto la concezione liberale della politica. Non i veti, i proibizionismi o il riempirsi la bocca con i valori. E in quest'ottica la mia proposta sarà quella di recuperare Pannella e i Radicali italiani prima che sia troppo tardi". Alfredo Biondi, il vicepresidente della Camera che del consiglio nazionale di Forza Italia è anche il convocatore ufficiale, sceglie di comunicare a L'opinione quali saranno i temi che lui stesso metterà sul tavolo nella assise che apre domani all'Eur.
Presidente Biondi, esiste uno zoccolo duro di Forza Italia?
E' una domanda che mi sono posto in questi giorni che si parla tanto da una parte di questi valori e dall'altra di queste benedette alleanze. Il mio pensiero in materia è molto semplice: noi ci chiamiamo casa delle libertà, questo significa che quello che ci unisce, il nostro comune denominatore ha a che vedere con la parola libertà. E di conseguenza tutti quelli che si riconoscono in questa filosofia di vita che è anche economica, per questo ci chiamiamo liberali, può avere a che fare con noi. E la cosa tanto più mi sta a cuore adesso che c'è in ballo questa alleanza con i radicali. Io dirò al consiglio nazionale che noi non possiamo permetterci un Pannella che si butta a sinistra e lo dico con la morte nel cuore pensando all'articolo di ieri di Capezzone su "L'Unità" e al fatto che Pannella mi dicono sia stato invitato a inaugurare una delle sedi dei repubblicani di sinistra. Io dico che i radicali così non vanno da nessuna parte, ma dico che anche noi senza di loro perdiamo un pezzo di partito liberale in politica.
Molti partiti però hanno posto pregiudiziali etiche, di valori o anche semplicemente di puro proibizionismo contro i Radicali.
Queste uscite sono la cosa più pericolosa per la Casa della Libertà. Il nostro collante non può essere il proibizionismo o lo stato etico, non ci chiameremmo come ci chiamiamo. Dobbiamo invece esaltare le differenze con i radicali come una ricchezza e dobbiamo cercare l'intesa a livello nazionale senza mettere pregiudiziali di programma che non stanno né in cielo né in terra. D'altronde i sondaggi parlano chiaro: l'alleanza con i radicali, specie alle politiche può essere determinante.
E il problema con la Mussolini?
Altra maniera sbagliata di fare politica. La Mussolini sui diritti civili è sicuramente più avanzata di tanti retrogradi di An. Altra cosa sono i movimenti neo fascisti confluiti nel suo partito. Magari di quelli se ne può fare a meno. Ma fare saltare un'alleanza con il rischio di perdere il Lazio solo perché all'interno della sua area c'è qualcuno come Fini che vuole dare lezioni di democraticità mi sembra sbagliato.
Si può mettere una pregiudiziale antifascista però?
sì, ma fa un po' ridere che sia Finia porla. In fondo questi signori sono tornati nell'alveo costituzionale una dozzina di anni fa e lo zelo del neofita in politica è sempre contro producente. E poi dall'altra parte abbiamo gente che riesce a mettere d'accordo i no global con i democristiani.
Lei che proporrà al Consiglio nazionale?
Innanzitutto che si costituisca un comitato di presidenza di cui faranno parte tutti i capigruppo dei partiti che costituiscono la Cdl alla Camera al Senato e al Parlamento europeo. Poi parlerò chiaro sul partito unico perché adesso come adesso mi sembra utopico e la Lega ne sarebbe al di fuori. Infine un po' di pragmatismo nelle alleanze elettorali perché eviterei di perdere le elezioni per ragioni di idiosincrasia politica, per non parlare di antipatia vera e propria, di certi esponenti della Cdl verso alcuni nostri possibili futuri alleati.