ROMA - «Abbiamo sempre detto che l'embrione è certamente una forma di vita. Ma altra cosa è equipararlo in tutto e per tutto a una persona e magari a un malato». Lo dice Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, a margine del terzo congresso dell'Associazione Luca Coscioni, replicando alle affermazioni del presidente del Senato, Marcello Pera. «In particolare - continua Capezzone - la conseguenza che si trarrebbe da questa equiparazione sarebbe quella di proibire terapie, imporre sofferenze, chiudere alcuni tra i più promettenti percorsi di ricerca. Tutto è persona, quindi, tranne Luca Coscioni e gli altri dieci milioni di malati del rapporto Dulbecco?».