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Riforme, il Carroccio friulano propone: più poteri dalle Regioni alle Province

Testo: 

Guerra: «Garantire un forte radicamento territoriale degli eletti»

Più poteri alle Province e meno alla Regione, un unico turno elettorale per i quattro Consigli provinciali e quello regionale, con elezione diretta del Governatore e del suo vice, e ridimensionamento delle funzioni della Giunta regionale: sono le principali novità della proposta di legge della Lega Nord per la riscrittura dello Statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia.
Un testo - è stato detto durante la presentazione a Trieste del documento - per molti versi rivoluzionario rispetto all'attuale assetto istituzionale della Regione, governata dal presidente Riccardo Illy, e che sarà presto preso a modello dai due senatori (Pietro Fontanini e Francesco Moro) e dal deputato (Edouard Ballaman) della Lega Nord eletti in Friuli-Venezia Giulia, per la stesura di un analogo progetto di legge costituzionale da presentare alla Camera e al Senato.
Il primo del genere - assicurano i parlamentari - fino ad ora realizzato in Italia. L'idea di fondo è di concentrare nelle Province la maggior parte delle funzioni esecutive ed amministrative ora in capo alla Regione. I Comuni, che resterebbero il perno del sistema delle autonomie locali e il primo ente di riferimento per i cittadini, eserciterebbero tutte le rimanenti competenze amministrative. Ridotta a ente con funzioni di alta programmazione e coordinamento, la Regione verrebbe snellita sia nell'apparato amministrativo, sia nel numero dei consiglieri, che da 60 scenderebbero a 50 e che, soprattutto, verrebbero in buona parte a coincidere con i consiglieri provinciali.
«La sovrapposizione di ruoli - ha spiegato il capogruppo regionale del Carroccio, Alessandra Guerra - permetterà di eliminare un livello istituzionale, con il duplice vantaggio di risparmiare risorse e garantire un forte radicamento territoriale degli eletti». Tra le funzioni assegnate alla gestione diretta delle Province, la Lega Nord propone la sanità e l'assistenza sociale, la difesa del suolo, la tutela dell'ambiente e delle risorse idriche, il servizio di protezione civile, il diritto allo studio e l'edilizia scolastica, la promozione delle risorse turistiche, la montagna.
La proposta, maturata nello spirito della devolution e del decentramento delle funzioni agli enti locali, prevede inoltre una riduzione del numero di assessori regionali (da 10 a 6), l' istituzione di un Consiglio dell'Economia e del Lavoro e la creazione di un Collegio di garanzia statutaria. Novità anche in materia elettorale, con l'innalzamento al 4% dello sbarramento di lista e l'elezione contestuale di consiglieri regionali e provinciali.
Confermato, invece, l'attuale sistema con premio di maggioranza alla coalizione del presidente vincente e successiva ripartizione proporzionale dei seggi assegnati rispettivamente alla maggioranza e alla minoranza. Sul piano territoriale, la Lega Nord suggerisce di superare il "dualismo regionale" indicando l'istituzione della Provincia metropolitana di Trieste, affidandole tutte le funzioni proprie delle Province e dei Comuni, nonchè le competenze regionali in materia di politiche transfrontaliere e di gestione del porto franco di Trieste.
Il resto della regione verrebbe suddiviso nelle tre Province di Udine, Pordenone e Gorizia, riconducibili - hanno sottolineato i consiglieri leghisti - all'idea del Friuli storico.

Data: 
Mercoledì, 20 October, 2004
Autore: 
Fonte: 
LA PADANIA
Stampa e regime: 
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