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«Procreazione assistita? Sì, ma solo da Buttiglione»

Testo: 

Hendel, che il 9 novembre debutterà in teatro (al Puccini di Firenze per due settimane e poi dal 23 novembre all'Ambra Jovinelli di Roma e dopo le feste di Natale a Bologna, Genova e Torino) con il suo nuovo monologo Non ho parole!, in questi giorni si è voluto personalmente documentare sui gravi danni che sta provocando la legge 40. E di questi parlerà domani sera al teatro Saschall di Firenze nel "referendum day" organizzato dal comitato referendario toscano.

Hendel, lei si è scelto un un compito non facile. Spiegare dettagliatamente alle persone gli effetti della legge sulla fecondazione.
«Certo, perché molti aspetti di quella normativa vengono dati per scontati e invece bisogna conoscerli. L'argomento è complesso è anche i lettori dell'Unità devono essere informati. Per esempio occorre sapere cosa si intende esattamente per fecondazione assistita».

E cosa si intende?
«Dicesi fecondazione assistita l'atto sessuale fra una donna e un uomo a cui, per garantirsi correttezza, assista l'onorevole Rocco Buttiglione in persona».

È sicuro che questa sia la definizione esatta?
«Questo quello che intende il governo per fecondazione assistita. Ma poi non basta».

E che altro ci vuole?
«Serve che accanto all'onorevole Buttiglione ci sia uno più sveglio di lui che gli spieghi via via cosa sta accadendo.

Altrimenti chissà cosa capisce. È questa l'unica fecondazione assistita che va bene al nostro governo».
Scusi ma lei i referendum li ha firmati?
«Sì, sì»

Tutti quanti?
«Certo, al banchino ero un po' preoccupato da tutti quei fogli che mi hanno messo davanti. Li ho firmati tutti perché sia attraverso i quesiti parziali che con l'abrogazione totale l'importante è che questa legge sia tolta di mezzo».

Perché?
«Perché ciò che per la Chiesa è peccato non può per lo Stato diventare reato. Altrimenti finiremo tutti quanti in galera. A parte ovviamente Romano Prodi e Rosy Bindi. Candidi come loro in giro se ne trovano pochi».

Secondo lei il peso "confessionale" su questioni come la fecondazione eterologa rimane determinante?
«Ecco, sulla fecondazione eterologa non ci vedo nulla di male. Casomai il problema è di garantire un donatore di quantità. Nei paesi dove è consentita il donatore rimane anonimo e questo può essere un problema».

In che senso?
«Metti che una coppia ricorra al seme di un donatore e poi gli nasce un figlio con una bandana in testa e che a due anni vuole farsi il lifting. "Senti caro ma quel donatore non veniva mica dalla zona di Arcore per caso?". Questo è l'aspetto inquietante».

Data: 
Mercoledì, 15 September, 2004
Autore: 
Fonte: 
L´UNITA´
Stampa e regime: 
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