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Una nostra battaglia

Testo: 

Marco Pannella ha fatto una dura dichiarazion, a proposito del referendum sulla procreazione assistita, contro i Ds, coinvolgendo anche Rifondazione. «Da venti giorni - ha detto il leader radicale - accuso il segretario dei Ds e quindi la politica ufficiale dei Ds, per non parlare di quella della Margherita o di tanti laici, che continua a mancare alle parole di impegno che ci dà. Li accuso di mentire al loro popolo, innanzitutto». «Lo stesso Bertinotti ci ignora - ha aggiunto Pannella - mentre l'immensa maggioranza del popolo della sinistra storica, ha una posizione che è la nostra: possiamo ancora battere questa legge».
Se quella di Pannella è una sollecitazione a un impegno più marcato, è la benvenuta. Anche noi pensiamo sia possibile battere questa legge che rappresenta un mix di oscurantismo e di indifferenza morale, un fulgido esempio della concezione "etica" che le destre hanno della Cosa pubblica, nonché un ulteriore prova di quell'oscura misoginia che alberga in tutte le culture reazionarie e conservatrici. Ed è quindi vero che occorre un salto di qualità nell'impegno referendario. La raccolta di firme langue, la pausa estiva rappresenta una sfida durissima, eppure abbiamo superato altre sfide, abbiamo saputo reagire ad altre difficoltà. Cogliamo dunque l'occasione dell'invito radicale per ribadire il nostro impegno convinto nella riuscita di questa impresa invitando tutti, tutte le compagne a utilizzare le nostre feste come occasione preziosa per dare un forte impulso alla campagna.
Ma ci sono altre due considerazioni da fare. La prima è che non ci sentiamo alla coda di nessuno. Questo partito, e questo giornale, non hanno mai avuto esitazioni rispetto a battaglie di civiltà e di libertà qual è quella sulla fecondazione assistita. Così come - piaccia o no ai radicali - non abbiamo mai sentito come appartenenti ad "altri" le sacrosante battaglie su divorzio e aborto che costituiscono un tassello fondamentale della Costituzione materiale di questo paese. Battaglie che, senza l'apporto convinto del cosiddetto "popolo della sinistra", non sarebbero mai state vinte.
In secondo luogo, capiamo la polemica estiva e, per quanto riguarda una certa accondiscendenza dei Ds rispetto alle gerarchie vaticane, la condividiamo pure. Ma non scordiamo che la legge è il prodotto delle destre al governo. E allora, siamo sicuri che sia una buona tattica attaccare tutti i giorni i propri "alleati" di referendum e, contestualmente, intavolare trattative di governo con la controparte? Non contribuisce tutto ciò a strumentalizzare la campagna referendaria in corso e, in fondo, a depotenziarla?

Salvatore Cannavò

Data: 
Venerdì, 20 August, 2004
Autore: 
Fonte: 
LIBERAZIONE - Lettere
Stampa e regime: 
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