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GLI ORDINI PROFESSIONALI VANNO ABOLITI

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MILANO - Dopo notai e architetti, ora anche gli ordini dei commercialisti, dei ragionieri, degli ingegneri e architetti, degli agronomi e dei periti industriali hanno chiesto un aumento delle tariffe minime.
Ma mentre i media ci informano in merito alle perplessità del sottosegretario Michele Vietti (che deve fare i conti anche con richieste di aumento che, nel caso dei commercialisti, arrivano perfino al 47%), l'Istituto Bruno Leoni sollecita il Governo ad abolire al più presto gli ordini professionali, trasformandoli in libere associazioni senza obbligo di iscrizione ed abolendo - in stretta correlazione con tutto ciò - ogni tariffa minima.
Secondo Alberto Mingardi, direttore del dipartimento ?Globalizzazione e Concorrenza' dell'IBL, «un Governo che pretenda di essere liberale e rigettare le logiche stataliste non può ammettere l'imposizione di ?prezzi minimi', che ostacolano l'accesso al mercato dei giovani professionisti e penalizzano i consumatori». Per Mingardi, inoltre, «è indispensabile che il Governo Berlusconi abolisca al più presto gli ordini, che limitano l'accesso al mercato e tengono in vita un sistema oligopolistico del tutto illegittimo. Lo stesso commissario Mario Monti, tanto pronto a colpire le imprese che conquistano posizioni di preminenza sul mercato, potrebbe stavolta fare un buon uso dei propri poteri censurando queste posizioni di privilegio».

Alberto Mingardi (alberto.mingardi@brunoleoni.it)
Direttore dipartimento 'Globalizzazione e Concorrenza' dell'IBL
(+39) 339. 60 21 870
www.brunoleoni.it

Data: 
Lunedì, 19 April, 2004
Autore: 
Fonte: 
WWW.BRUNOLEONI.IT
Stampa e regime: 
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