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I radicali aprono anche al Polo: dà maggiori garanzie

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DOPO LA CONVENTION / Nel partito più consensi per la maggioranza. Capezzone al premier: torniamo a parlare
Stanzani: Amato non è egemone nell'Ulivo Cappato: il Cavaliere ci ha sempre ostacolato

ROMA - All'indomani della Convention, i Radicali italiani rinnovano la loro offerta di dialogo al centrodestra. Il segretario Daniele Capezzone si rivolge direttamente a Silvio Berlusconi: «Torniamo a parlare», scrive in una nota diffusa proprio mentre sulla testa del premier piovono le critiche dell'opposizione e degli stessi alleati di governo per le dichiarazioni su tasse e festività. Una gragnuola di «insulti, dileggi e spernacchi» da cui Capezzone prende le distanze, pur senza lesinare critiche al presidente del Consiglio e rinfacciandogli gli errori del passato: «È stato utile sciupare il cammino tentato nel '94? Buona parte dei guai di Berlusconi sono la logica conseguenza di scelte non liberali», dice il segretario dei Radicali. Proprio per recuperare «le residue virtualità liberali», bisogna ricucire il dialogo.
Un appello condiviso dall'eurodeputato Benedetto Della Vedova, che difende il premier anche nel merito: «Su ferie e tasse ha detto parole pertinenti, da destra e sinistra sono venute solo reazioni demagogiche». A lui è piaciuto molto anche l'intervento di Sandro Bondi alla Convention: «Ha manifestato la volontà di riprendere un cammino comune, facendo autocritica sugli errori del passato». Giuliano Amato, al confronto, è apparso più fumoso: «Si è mantenuto sui temi della politica alta senza definire ipotesi concrete di convergenza».
Il timore, espresso subito da Marco Pannella ed Emma Bonino, è che le parole di Amato non possano tradursi in fatti: «Non credo che le cose da lui dette, soprattutto sulla ricerca applicata agli embrioni e la questione irachena, siano patrimonio di tutta la sinistra», ribadisce l'ex Commissaria europea.
La concretezza, questa sembra essere l'ossessione dei Radicali. «Siamo condannati ad accordarci solo con chi realmente può rispettare gli impegni», spiega Sergio Stanzani che, per meglio chiarire il concetto, fa un esempio: «E' chiaro che Bondi ha parlato con la benedizione di Berlusconi, Amato invece non è egemone nel suo schieramento». Secondo alcuni dirigenti radicali, la serietà delle intenzioni si misura anche dalla qualità delle presenze: la maggioranza ha schierato alla Convention alcuni fra i suoi massimi esponenti, «nel centrosinistra invece c'erano assenze significative», sottolinea Gianfranco Dell'Alba.
Non la pensa così Marco Cappato: lui ha apprezzato, per esempio, le parole pronunciate da Cesare Salvi sul referendum contro la legge sulla fecondazione assistita: «Con Amato ci sono forse dei problemi di merito, ma almeno da quella parte si possono sollevare dei problemi politici. E poi - aggiunge - non dimentichiamoci che Berlusconi ha sempre ostacolato la nostra crescita».
Durante il prossimo fine settimana i Radicali riuniranno il Comitato nazionale per decidere il da farsi, nel frattempo aspettano un segnale. «Devono seguire i fatti - dice Della Vedova -. Cosa vogliamo? Ad esempio che vengano messi a frutto i talenti di Emma. Una posizione di responsabilità per lei segnerebbe l'attività di governo con la presenza radicale».

Livia Michilli

Data: 
Martedì, 30 March, 2004
Autore: 
Fonte: 
CORRIERE DELLA SERA
Stampa e regime: 
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