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Flirt tra radicali e riformisti all'ombra della Mole

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Galeotta fu Torino. Nelle segrete stanze di "Torino incontra" si sono incontrati ieri Giuliano Amato ed Emma Bonino. Una occasione foriera di grandi speranze. Tanto da far immediatamente parlare i riformisti di "un positivo ed ottimistico incontro". All'ombra della mole antonelliana, dove Amato e la Bonino sono giunti in aereo insieme da Roma, si parla di Bobbio, ma non solo. La rivista Reset ha promosso un dibattito sul Liberalsocialismo al quale hanno preso parte i diessini di Libertà Eguale, da Morando a Debenedetti, e lo stesso presidente di ItalianiEuropei Giuliano Amato.
Che sui radicali sembra possibilista: ''Sono due mondi che si possono incontrare in alcuni passaggi delle rispettive orbite. Non e' necessario né probabile che le due orbite finiscano per coincidere'' osserva Giuliano Amato per il quale esistono, però, temi sui quali è possibile avviare il confronto. ''Se è ancora possibile un assetto democratico in un mondo senza spazio è uno dei temi su cui le idee, le esperienze, le sperimentazioni in cui sono impegnati i radicali stanno diventando alcuni dei rampini sui quali ci si può provare ad incamminare''. Si stanno quindi preparando, lo dice lo stesso Bosetti, direttore della rivista Reset, "le confluenze verso una nuova forma organizzativa. Sono necessarie, in Italia, coalizioni neoprogressiste che superino il problema del rapporto con la eredità delle vecchie forme politiche e partitiche".
La cultura liberal-socialista non contiene ovviamente soluzioni pronte per questo problema ma può ispirare un approccio sapiente e sobrio. Lo dicono chiaramente i leader dell'ala riformista diossina. "I partiti e i leader politici che riusciranno a non fare delle loro radici una trincea difensiva per conservare posizioni acquisite, ma a trattarle come solidi punti di partenza per il cambiamento saranno i più preziosi per produrre una più razionale bipolarità della vita politica italiana". La cultura liberal socialista, quella stessa affermata da Norberto Bobbio, "è oggi l'unica forma possibile di democrazia in un mondo allargato come quello attuale. Se c'è una parte del mondo che sembra ispirata da questa cultura, questa è l'Europa", dice Amato.
Più scettica sulla capacità dell'Europa di intraprendere in breve tempo questa strada si e' detta Emma Bonino: "l'Europa e' nata liberalsocialista ma le sue politiche attuali sono tutto meno che liberalsocialista, anzi si dimostra mostruosamente difensiva, malamente reattiva, per niente proattiva, chiusa, impaurita, esausta dallo sforzo dell'allargamento". "In questo momento - ha aggiunto Emma Bonino - ha piu' peso la politica agricola della politica estera e i provvedimenti in tema di agricoltura nulla hanno di liberal radical socialismo. Una Europa federalista e liberalsocialista e, quindi, tutta da costruire".
Ma proprio sul tema del liberalsocialismo dimostrano i colloqui in corso da tempo, c'è l' avvicinamento tra la cultura radicale e quella della sinistra. "E' stato Pannella che ha cercato il colloquio - ha detto Amato - con la stessa consapevolezza che sono due mondi che si possono incontrare in alcuni passaggi delle rispettive orbite, anche se non e' necessario, ne' probabile, che queste finiscano per coincidere". "Dobbiamo rincontrarci presto, questo è sicuro".
E mentre la sinistra che pensa si organizza a Torino, quella che preferisce gridare slogan si prepara domani a marciare con il corteo dei "pacifinti" cui per fortuna più di qualcuno, anche a sinistra, ha iniziato a dare le spalle. Del Turco dello Sdi ha invocato per "chi vuole dimostrare responsabilità il coraggio di non marciare", mentre lo stesso Marco Minniti, che era stato sottosegretario alla difesa nel governo D'Alema, ha protestato nei confronti di un movimentismo "pacifinto" non tollerante. Tira aria di schiaffoni umanitari.

Aldo Torchiaro
torchiaro@opinione.it

Data: 
Sabato, 20 March, 2004
Autore: 
Fonte: 
L´OPINIONE
Stampa e regime: 
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