Il comitato del no ha ufficializzato i dati della raccolta. Piú vicina la soglia delle 36 mila 400 adesioni
Tesini: siamo a tre quinti del percorso. Malattia: iniziativa non per Illy, ma per la gente
TRIESTE - Il cammino del referendum sulla legge elettorale è giunto a metà strada. A poco meno di un mese e mezzo dal termine per la presentazione delle 39 mila firme necessarie ad indire il referendum non confermativo, il comitato promotore ha fatto il punto sulla raccolta delle adesioni. "Siamo a tre quinti del percorso - ha detto il capogruppo in consiglio regionale dei Ds Alessandro Tesini nel corso dell'incontro con la stampa a Trieste -. Attualmente le firme certificate sono quasi 22 mila. Se continueremo a questo ritmo raggiungeremo sicuramente."
I banchetti apparsi ormai da settimane nelle piazze e nelle strade della regione, hanno raccolto 6000 firme nella provincia di Trieste, 4000 a Gorizia , 5000 a Pordenone e 9000 a Udine. "Si tratta di cifre che testimoniano che la raccolta è sufficientemente uniforme su tutto il territorio della regione - ha aggiunto il capogruppo dei Ds -, e che smentiscono la tesi, diffusa dal centro destra, secondo cui il tema sarebbe avvertito più in alcune parti della regione rispetto ad altre."
Finora il maggior numero di firme è stato raccolto dai banchetti, ma il comitato promotore si augura che venga incrementato anche l'apporto fornito dagli amministratori del centro sinistra: le prossime settimane saranno decisive per il raggiungimento dell'obiettivo del comitato presieduto dall'avvocato Bruno Malattia, presente all'incontro accanto ad alcuni consiglieri regionali (Zvech dei Ds, Moretton della Margherita, Baiutti e Puiatti dello Sdi - Verdi, Fontanelli del Pcdi), oltre al segretario regionale dei Ds Carlo Pegorer e ad esponenti della società civile come Silvio Cosulich.
"Finora la tabella di marcia è stata rispettata" ha detto l'avvocato Malattia, sottolineando come fino finora non ci sia stato un vero dibattito fra gli schieramenti sul tema referendario. "Sembra che chi si oppone al referendum pensi che meno se ne parla e meglio è" ha aggiunto, "ma voglio ricordare che questa iniziativa, se pur sostenuta da molte forze politiche del centro sinistra oltre che da molti esponenti della società civile, va prima di tutto a favore dei cittadini".
Malattia ha smentito che si voglia ottenere una legge su misura per Riccardo Illy, probabile candidato del centro sinistra in caso di vittoria referendaria. "Le affermazioni di Romoli e Saro su questo argomento - ha detto - sono caratterizzate da modesta ironia e indebita supponenza. La realtà è che questo referendum che darà la possibilità a tutti i cittadini di scegliere realmente il presidente. Non so a chi gioverà il Tatarellum - ha concluso l'avvocato Malattia -, ma certamente la legge elettorale attuale giova a Romoli e a Saro, che vogliono continuare a governare da lontano questa regione".
Il coordinatore regionale di Forza Italia, Ettore Romoli, è stato anche al centro dell'intervento di Gianfranco Moretton, che ha smentito l'assenza di l'entusiasmo nelle adesioni alla consultazione: "Evidentemente Romoli vive ormai in una dimensione romana, e non si rende conto di quello che succede in regione".
Secondo i membri del comitato infatti starebbero aderendo alla consultazione anche molti elettori del centro destra, compreso, ha detto Paolo Fontanelli, uno dei fondatori udinesi di Forza Italia. Proprio in vista dello sprint finale il comitato promotore, ha spiegato Tesini, ha programmato una campagna d'informazione con volantini, e anche con spot televisivi sulle principali reti locali. Ci saranno inoltre due iniziative: una festa il 19 maggio al parco del Cormor a Udine, con inizio alle 18.30, dove non mancherà la musica, e un "referendum day", il prossimo 8 giugno, con banchetti in tutte le piazze della regione.
Alessandro Martegani