VERSO LE EUROPEE
Idea della Margherita, ma la Bindi: non c'entra con noi. Boselli: porte spalancate. Presto l'incontro Amato-Pannella
ROMA - La data non è stata ancora fissata ma l'incontro tra Marco Pannella e Giuliano Amato agita già gli schieramenti. Ieri l'ex presidente del Consiglio, indaffarato nella scrittura del programma della lista Prodi, ha inviato una lettera al leader radicale confermando la sua disponibilità e subito il centrosinistra ha iniziato a interrogarsi (e dividersi) sui possibili sviluppi dell'iniziativa, compresa un'eventuale candidatura alle Europee di Emma Bonino nelle liste del triciclo. A lanciare l'idea è il deputato della Margherita Andrea Papini: «Porteremmo nel Parlamento europeo una donna che ha mostrato di saper conseguire importanti risultati e confermeremmo la grande capacità di modernizzazione e apertura della lista». La proposta piace al segretario dello Sdi Enrico Boselli: «Le porte non sono aperte, sono spalancate...», annuncia il socio fondatore del listone forse con eccessivo ottimismo, visto che subito nella coalizione cominciano i distinguo.
In subbuglio è soprattutto la Margherita, nelle cui fila si contano parecchi ex radicali. Gli entusiasmi di Antonio Maccanico ed Enzo Bianco vengono subito frenati da Rosy Bindi e Giuseppe Fioroni, contrarissimi ad una candidatura della Bonino: troppo liberista in campo economico e sociale, troppo anticlericale, troppo «ambigua» sulla guerra all'Iraq. Insomma, troppo lontana dallo spirito del progetto prodiano. Lo stesso Amato, pur accettando l'incontro con Pannella, nella lettera sottolinea che «non eravamo d'accordo su tutto nel 1992 e non lo siamo oggi». Anche nei Ds si avanzano dubbi: se Marco Minniti vede con favore un innesto della tradizione radicale sulla pianta dell'Ulivo, Fabio Mussi tira il freno a mano e chiede prima un confronto sul programma.
Ma al di là dei contenuti, il centrosinistra sospetta che l'apertura del leader radicale sia solo un escamotage per risvegliare l'attenzione della maggioranza, «un parlare a nuora perché suocera intenda». Lo dice chiaro e tondo il presidente dei deputati della Margherita Pierluigi Castagnetti: «Il fatto che Pannella dica che se Berlusconi lo chiama ci va di corsa, la dice lunga sulle sue intenzioni...». Perciò meglio mettere le cose in chiaro: i Radicali devono fare una «stabile e inequivocabile» scelta di campo a favore dell'Ulivo, dice Franco Monaco, altrimenti niet .
E il centrodestra? Per ora solo Forza Italia prova a riannodare i fili del dialogo: Alfredo Biondi e Raffaele Costa chiedono a Berlusconi di recuperare il rapporto con i Radicali, Carlo Vizzini si dice certo che Pannella sceglierà la CdL. Bobo Craxi conferma i timori dell'opposizione: l'incontro con Amato è un «dialogo fra sordi», avviato al solo scopo di provocare un ripensamento del Governo.
Strattonato di qua e di là, Pannella per ora aspetta. Aspetta di incontrare Amato e aspetta che qualcuno dei leader della maggioranza si faccia vivo. Le accuse di opportunismo non lo scandalizzano, anzi: «Mai negato di voler dialogare anche col centrodestra». Le voci contrarie nell'Ulivo «si contano sulle dita di una mano - dice - e comunque certe posizioni precorrono i tempi». Emma Bonino, invece, tace: «L'ho sentita al telefono mentre tornava a Roma da Bruxelles - racconta Pannella - e abbiamo sorriso di tutte queste polemiche».
Livia Michilli